Un college isolato dal resto del mondo crescono dei ragazzini clonati, destinati fin dalla nascita a fornire "pezzi di ricambio" ai loro coetanei. Lo sceneggiatore di The Millionaire Mark Romanek traduce per il grande schermo il romanzo dello scrittore giapponese: ma il risultato è fin troppo fedele all'originale
di Marinella Doriguzzi Bozzo
Da If (1968) a Another country (1984), tanto per citare i primi titoli che ci vengono in mente, l’Inghilterra è di diritto la patria dei collegi cinematografici. Qui siamo nell'imponente residenza di Hailsham: i ragazzi, colti nell’età magica tra le ultime levigatezze dell’infanzia e l’affacciarsi dell’adolescenza, sono tutti belli e curatissimi. Serpeggiano le affinità elettive, che poi diverrano turbamenti e amori, con l’ancoraggio indissolubile delle prime esperienze complici a unire asimmetricamente Kathy, Tommy e Ruth. Ma la
Da sempre il cinema dell'ottantaduenne maestro inglese traspone sullo schermo i classici letterari. Quella sera dorata, con Anthony Hopkins e Charlotte Gainsbourg, dal raffinato romanzo di Peter Cameron riprende l'eleganza della forma, ma senza centrare la sostanza
di Marinella Doriguzzi Bozzo
James Ivory non è solo un regista. E’ anche una ditta di produzione, la Merchant-Ivory, nonché un connubio indissolubile con la sua sceneggiatrice storica, Ruth Prawer Jhabvala. Ma questo Ivory uno e trino è anche un vorace collezionista, dando al termine quel tanto di viziosamente iterativo che contraddistingue la smania di mettere insieme categorie affini. E cosa colleziona Ivory? Classici letterari da trasporre sullo schermo. In tal senso ha raffinatamente saccheggiato, per esempio, scrittori come Forster (Camera con vista, Maurice, Casa Howard), James (I bostonia