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FILM

Un cinema pieno di spettatori con gli occhi chiusi. Con Holy Motors il regista francese, con una provocatoria dichiarazione d’intenti che ricorda Lynch, sfonda (letteralmente) la quarta parete e mostra agli altri spettatori, a noi, che è tutta illusione


di Gabriel D'Amico

Un uomo d’affari si sveglia, saluta la famiglia e va a lavoro in limousine. Lungo il percorso sbriga compravendite finanziarie, fissa appuntamenti, ci aspettiamo che giunga da un momento all’altro in un ufficio ampio e illuminato. E qui arriva la prima sorpresa: l’uomo esce dai panni dell’affarista ed entra in quelli sbrindellati di una mendicante del lungosenna. È solo la prima delle nove trasformazioni nella lunga giornata del pirandelliano protagonista, un momento assassino e un momento dopo grigio padre di famiglia, musicista, miliardario morente, mostro del
06 Giugno 2013

FILM

Come un tuono è un film sintomatico di una sindrome sempre più diffusa nelle sale internazionali. Lo stesso regista Derek Cianfrance, già dietro alle malinconie di Blue Valentine, sembra perdere interesse nella storia dello stuntman da Luna Park neopadre (Ryan Gosling) e finire per concentrarsi sui particolari


di Marinella Doriguzzi Bozzo

Ufficialmente, le guardie e i ladri sono da sempre obbligati a contrapporsi, e per farlo devono essere analoghi e speculari, altrimenti il gioco non potrebbe continuare. Ufficiosamente, capita talvolta che i rispettivi figli si mettano di mezzo e le regole saltino, la chitarra stoni, il soufflé si afflosci, la ballerina si sfranga le rotule proprio nel passaggio più aereo.   Diviso in tre parti - mentre ne sarebbero bastate due - il film gioca d'audacia e affida alla sequenzialità temporale l'antitesi tradizionalmente sincronica o parallela tra buoni e
05 Aprile 2013

FILM

La regista iraniana Massy Tadjedin mette in scena infedeltà e gelosie di una giovane coppia newyorkese. Ambiente lussuoso e personaggi inconsistenti, per una pellicola in cui si salva solo la bellezza di Keira Knightley


di Marinella Doriguzzi Bozzo

New York: il classico bell’appartamento open space di una giovane coppia sposata da tre anni, con alle spalle altrettanti anni d’amore ai tempi del college. Lo sfrido di una conversazione di gelosia, che sembra punteggiare le giornate coniugali come il frinire delle cicale in estate. Gelosia che si manifesta così, perché è stagione, e continua solo per continuare a continuare. Oppure per esprimere malesseri imprecisati, che le parole non riescono a circoscrivere.    Ma le parole talvolta riescono a istillare delle idee, anche se quelle idee prima non
29 Novembre 2010