Dal Rock en Seine allo Sziget, mappa dei migliori eventi dell'estate europea
di Simone Dotto
Il processo di allargamento dell’Ue continua, ma l’opinione pubblica resta distante. Forse anche perché non è mai nato un sistema radiotelevisivo comune per i cittadini europei.
di Massimo Balducci
Per molti di noi, la sigla dell’Eurovisione costituisce poco più che un ricordo di infanzia. Certo ci può capitare ancora di ascoltarla - come è avvenuto negli ultimi giorni per le Olimpiadi invernali, o in apertura del festival di Sanremo - ma non ci fa più caso nessuno. Per molto tempo invece, questa fanfara solenne tratta dal Te Deum di Marc-Antoine Charpentier non è stata una sigla come le altre: era il segnale di festa che risuonava nelle occasioni eccezionali, l’annuncio che si varcava un netto confine percettivo tra il “dentro”
In Welcome di Philippe Loiret c'è il dramma dei clandestini che dalla Francia sperano di approdare in Inghilterra, c'è il razzismo dei cittadini delatori. E c'è la storia di chi, per amore, impara a nuotare per attraversare la Manica
di Gianpaolo Fissore
Che sensazione si prova a vedere giovani uomini che dopo aver attraversato mezzo mondo sfidano la morte per autosoffocamento per eludere le ispezioni dei poliziotti di confine e il fiuto dei loro cani? Che sensazione si prova a vedere un minuscolo punto nero sbattuto tra le onde e le prore delle enormi navi da carico, sapendo che si tratta di un ragazzo che sfida il mare per attraversare il confine? Siamo al cinema e, anche se è fiction, il dramma è palpabile, per la tensione che anima il racconto per immagini e perché a ispirare il dramma rappresentato sullo schermo &egra
Costruirli o vietarli? Nessuna delle due. Ecco un invito a creare nuove forme
di Khaled Fouad Allam