Paolo Rossi rivisita il capolavoro buffo del suo maestro Dario Fo in chiave pop: triestino al posto del lombardo, inglesismi invece del francese, per un teatro popolare sempre attuale
di Nicola Arrigoni
L’umile versione pop di Mistero Buffo di Dario Fo è tutta in un una battuta: "Vedere l’effetto che fa...". L’effetto che fa il teatro, una comunità di uomini vivi che incontrano altri uomini vivi, senza bisogno del 3D. L’effetto che farebbe se Gesù Cristo tornasse oggi. Cosa potrebbe fare? Forse il clandestino, senza dubbio non gli piacerebbe quel Papa un po’ troppo rigido su cui Paolo Rossi imposta l’inizio del suo personalissimo e popolare Mistero Buffo, "rubato" a Dario Fo, perché "rubare in teatro è cosa buona, copiare è da coglioni!", parola di Premio Nobel.
Così l’ex enfant prodige ed ex ragazzo terribile Paolo Rossi, ormai incanutito, s’è misurato col suo maestro, rendendo omaggio al suo capolavoro, quel Mistero Buffo che quarant’anni fa fu un viaggio alle origini del teatro occidentale, un inno alla comicità e al mistero dei giullari e dei buffoni, dei saltimbanchi e degli imbonitori di piazza, poveri cristi in odore di santità teatrale.
E il teatro è lì, rappresentato dalle assi di legno di un palcoscenico da Commedia dell’Arte che fa tanto Arlecchino servitore di due padroni di Giorgio Strehler e su cui Paolo Rossi fa l’attore, recita pezzi di quei misteri buffi che Fo ha recuperato da una tradizione inventata, da un teatro popolare e politico. Cose d’altri tempi? Non si direbbe: a confermarlo è Paolo Rossi che al lombardo di Fo preferisce il suo triestino, ai francesismi gli anglicismi, necessari per strada e nelle piazze dove c’è il mondo e dove, con la prossima chiusura dei teatri per mancanza di fondi, andranno tutti i comici del regno. "Ma dopotutto noi attori e giullari è da 500 anni che pratichiamo il precariato", ha chiosato Rossi.
Piccoli e grandi aggiustamenti che rendono pop e attuale — tanti i riferimenti al premier, ai festini, a Ruby figlia di cardinali — i misteri di un Paese che Paolo Rossi racconta in controluce, un paese che si regge sul motto: "La legge è uguale per tutti e diversa per ognuno". L’effetto che si riceve da questo Mistero Buffo è quello di uno spettacolo a due teste, l’una rivolta a quei racconti sacri e profani che sono il pre-testo dello spettacolo e il doveroso richiamo all’opera di Fo, in cui Rossi assolve con l’umiltà dell’allievo, l'altra più cabarettistica e autorale, che scalda la platea, diverte e fluisce veloce e imprevedibili con battute esilaranti in stile Paolo Rossi.
Il culmine è una toccante quanto intensa rivisitazione della Passione, accompagnata dalla chitarra di Emanuele Dell’Aquila e arricchita dalla partecipazione straordinaria di Lucia Vasini, che finisce con una sorta di mea culpa ai piedi della croce: il pubblico resta inchiodato alla poltrona. In questa alternanza di sacro e profano, di Paolo Rossi e Dario Fo, si celebra e si riassume il Mistero Buffo in versione pop, umile sì, ma con intelligenza e mestiere.
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Il mistero buffo di Dario Fo (PS: nell’umile versione pop), riduzione e adattamento testo di Paolo Rossi e Carolina De La Calle Casanova, regia Carolina De La Calle Casanova
Produzione: La Corte Ospitale, in collaborazione con Fondazione Giorgio Gaber
Visto: al Comunale di Casalmaggiore (Cremona), 26 novembre 2010.
Tournée: Genova, Politeama Genovese, fino al 28 gennaio; Taranto, Teatro Orfeo, 1 e 2 febbraio; Bergamo, Creberg Teatro Bergamo, 5 febbraio; Piossasco (To), Centro Culturale Il Mulino, 6 febbraio ; Cattolica, Teatro della Regina, 9 e 10 febbraio; Crema, Teatro San Domenico, 11 febbraio; Saronno (Va), Teatro Giuditta Pasta, 12 febbraio; Avezzano (Aq), Teatro Comunale dei Marsi, 15 febbraio; Urbino (PU), Teatro Sanzio, 16 febbraio; Cremona, Teatro Ponchielli, 17 febbraio; Torino, Teatro Colosseo, 18, 19 febbraio; Mirandola (Mo), Teatro Nuovo, 21 febbraio; Castelfranco Emilia (Mo), Teatro Dadà, 22 febbraio; San Giovanni in Persiceto (Bo), Teatro Comunale, 24 febbraio; Roma, Teatro Vittoria, dal 1 al 20 marzo, replica doppia il 2-8-9-15-16 marzo; Napoli, Teatro Bellini, dal 5 al 10 aprile, replica doppia il 6 aprile; Bressanone, Teatro Forum Brixen, 12 aprile; Merano, Teatro Puccini, 13 aprile; Bolzano, Nuovo Teatro Comunale, 14, 15, 16, 17 aprile; Vipiteno, Teatro Comunale, 19 aprile; Brunico, Haus Michael Pacher, 20 aprile
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