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TEATRO

Il dramma travestito

Le pulle di Emma Dante racconta le martoriate esistenze che popolano un bordello palermitano


di Anna Colafiglio


Ne parlava Jean Genet nel suo quasi-dimenticato capolavoro Notre Dame des Fleurs, di candide sposine en travesti che sognano l’eterno amore ("Ho il cuore in mano, e la mano bucata, e la mano nel sacco, e il sacco chiuso, e il mio cuore è in trappola", diceva Divine); torna a parlarne Emma Dante con il suo Le pulle ("puttane" in palermitano), uno struggente affresco della perdizione che la stessa Dante, regista e autrice dei testi, definisce "operetta amorale": è un drammone musicale in technicolor, il dispiegarsi di cinque martoriate esistenze tra le pareti di broccato e i séparé purpurei di un bordello. 
 
pulleint.jpgSono Ata, Stellina, Sara, Rosi e Moira ("come Moira Orfei, che è nivura e sensuale come a tia"), quattro travestiti e un transessuale, le protagoniste di questo viaggio al limite del reale e ai margini del buon costume; sono loro l’incarnazione di un confine di genere che scompare, supremo cruccio della società contemporanea.
Tre fate, guidate dalla levatrice Mab (proprio lei, direttamente dallo shakespeariano monologo di Mercuzio in Romeo e Giulietta, interpretata dalla stessa Emma Dante), infondono nelle cinque pulle il distillato della femminilità, con lo scopo di liberarle dalla maschia pesantezza che si portano dietro loro malgrado; le trascinano così in un turbine di belletti, paillettes, arnesi da sexy shop e cerimoniali dissacranti. In questa atmosfera da burlesque,a poco a poco, le pulle vomitano sullo spettatore le loro laceranti storie di violenze familiari, vessazioni, malattie e stupri, le loro infanzie perdute e il loro difficilissimo stare al mondo ("unni vai, Ata? Che appena metti piede fuori, sula, ti manciano? T’arrobbano tutti cosi, pure a dignità ti scippano"). Resta da chiedersi dove risieda, a questo punto, la vera amoralità.
C’è Rosi, che sogna il principe Siegfried e volteggia sulle note del Lago dei cigni mentre, rincorsa da una macchinina telecomandata, ricorda l’orrenda serata del suo stupro; Sara, anoressica, che non mangia e sogna di riuscire ad entrare in una "extrasmolle"; Moira, indotta alla prostituzione da sua madre quando aveva dodici anni; il transessuale Ata, che, ironia della sorte, si chiamerebbe Fortunato, col suo vecchio padre che crede ancora di avere un figlio maschio. E infine c’è Stellina, l’apoteosi del desiderio e della sconfitta. Stellina, che sogna di sposare il suo Rocco in cattedrale e sulle note di Maria Nazionale, in barba alla gente che sparla, "pecché Dio non si mette scuorno ‘e me". Stellina, che conclude il suo sfavillante delirio onirico con un pianto silenzioso e dimesso. 7.JPG
 
Reduce dalla sua prima regia lirica, l’applauditissima e contestatissima Carmen di Bizet che ha inaugurato la nuova stagione scaligera 2009-2010, Emma Dante riporta in tournée dopo un anno uno spettacolo destinato, come sempre, a far discutere. Perché oltre alle canzoncine (magistralmente musicate da Gianluca Porcu), alle oscenità reiterate e ai siparietti esilaranti, emergono, grazie a un eccellente cast, i protagonisti dei bassifondi con tutto il bagaglio della loro tragica esistenza; ancora una volta, la Dante non si smentisce e torna a denunciare, senza retorica o piagnistei di sorta, la nostra Italietta benpensante.
Verrebbe quasi voglia di prendere spunto da Gogol’ e soffermarsi, dopo lo spettacolo, ad origliare le impressioni del pubblico. La gente ha applaudito, e tanto, ma gli sguardi sono basiti. E’ uno spettacolo che va metabolizzato; il finale, poi, è un autentico pugno nello stomaco. Non capita spesso, dopotutto, di assistere ad un dramma travestito da vaudeville.



Tags: Anna Colafiglio, burlesque, carmen, dramma, emma dante, la scala, le pulle, palermo, prostituzione, trans, travestiti, vaudeville,
09 Febbraio 2010

Oggetto recensito:

LE PULLE, DI EMMA DANTE

Dove e quando: fino al 14 febbraio, Milano, Teatro CRT; 15 febbraio, Como, Teatro Sociale; 17 febbraio, Bologna, Teatro delle Celebrazioni; 19 febbraio, Cascina, Città Teatro; 21 febbraio, Grosseto, Teatro Moderno; 23-24 febbraio, Bari, Teatro Kismet
Locandina: testo e regia di Emma Dante; musiche originali di Gianluca Porcu; testi delle canzoni di Emma Dante; scene di Carmine Maringola; costumi di Emma Dante; luci di Cristian Zucaro
In scena: Elena Borgogni, Sandro Maria Campagna, Sabino Civilleri, Emma Dante, Ersilia Lombardo, Manuela Lo Sicco, Carmine Maringola, Clio Gaudenzi, Antonio Puccia
Produzione: Teatro Mercadante di Napoli, Théâtre du Rond-Point di Parigi, co-produzione con Théâtre National de la Communauté Francaise di Bruxelles

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