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MUSICA CLASSICA

Ascoli, un Festival da camera

Il Settembre in Musica organizzato dallo statunitense Michael Flaksman rende onore a una dei generi più e importanti e difficili della musica classica. Qui recensiamo la serata dei Quintetti della scorsa settimana, ricordando a chi capitasse da quelle parti che la kermesse va avanti fino a lunedì prossimo


di Giovanni Desideri

 


La musica da camera è forse l’essenza della musica classica, l’ambito nel quale i musicisti devono ascoltarsi reciprocamente per meglio far funzionare gli ingranaggi, qui resi visibili anche al pubblico. Ci si lamenta talvolta che in Italia il genere non verrebbe insegnato o praticato a sufficienza, come invece accade all’estero. Sia come sia, è da quindici anni che si svolge ad Ascoli Piceno un Settembre in musica davvero prezioso, ideato tra gli altri da Michael Flaksman, violoncellista statunitense: docente alla scuola di musica di Mannheim, in Germania, si è innamorato della “città delle cento torri” o “città del travertino”, e ogni anno invita studenti o musicisti affermati da mezzo mondo a suonare qui programmi di musiche celebri o meno famose, rarità e pagine impegnative. Esecuzioni che hanno luogo per lo più ad Ascoli stessa o nei centri vicini, sempre valorizzando edifici storici o monumenti, in collaborazione con la locale sezione di Italia Nostra.
 
Lo scorso 22 settembre, per esempio, abbiamo assistito ad una serata dedicata ai quintetti, iniziata per la verità con la Sonata per violino e pianoforte di Maurice Ravel eseguita dall’argentino Josè Gallardo al pianoforte e dal tedesco Linus Roth (che suonava lo Stradivari Dancia del 1703). Un’esecuzione molto intensa sia per l’intesa tra i musicisti, che per il suono degli strumenti, dovuto non solo alla marca dello strumento ad arco, ma per l’intonazione e i colori che Roth ha saputo ottenere anche con un’esecuzione a memoria.
 
Venendo ai quintetti, sono stati proposti quello di César Franck in fa minore, e quello straordinario di Brahms op. 34, con due diverse formazioni (esempio di quella “informale precisione” nel fare musica da camera che è tipica di questo festival e dei suoi partecipanti): nel primo caso si sono esibiti Gallardo, Roth (primo violino), il polacco Robert Kowalski (secondo), il rumeno Vladimir Mendelssohn (viola), la croata Jelena Očić (violoncello). Successivamente al piano è arrivato il russo Konstantin Bogino e come violoncellista il già citato direttore artistico, Flaksman.
 
Un programma impegnativo e prezioso, ma eseguito in maniera attenta da questi straordinari musicisti: sia lungo una pagina sostanzialmente corale come quella di Franck, colorata di gradevoli passaggi melodici, sia su quella giustamente celebre, monumentale e di vulcanica inventiva firmata da Brahms. Un concerto straordinario come il festival stesso, sempre lontano da circuiti altisonanti.



Tags: Ascoli Piceno, Brahms, César Franck, Giovanni Desideri, Linus Roth, Michael Flaksman, quintetto d'archi, recensione, Settembre in musica,
27 Settembre 2011

Oggetto recensito:

Settembre in musica, Ascoli Piceno 

A cura di: associazione Ascoli Piceno Festival
Fino a: lunedì 3 ottobre
Sito ufficiale: www.ascolipicenofestival.com

giudizio:



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