Un componente del noto collettivo ha percorso a piedi il tratto d'Appennino tra Bologna e Firenze che verrà attraversato dalla TAV. Ne è uscito Il sentiero degli dei, un'escursione letteraria tra narrativa e saggio giornalistico nei luoghi dove la nostra Storia ha lasciato il segno
di Giovanni Zagni
Wu Ming 2 è uno dei componenti dell'agguerrito e prolifico gruppo di scrittori riuniti sotto il nome collettivo Wu Ming - già Luther Blissett - diventato celebre negli ultimi anni con numerosi romanzi storici (l'ultimo dei quali, Altai, uscito solo da pochi mesi). In questo libro due personaggi, Gerolamo e Nico, percorrono a piedi, in cinque giorni, l'itinerario tra Bologna e Firenze, che la nuova Alta Velocità ferroviaria annulla in trentacinque miseri minuti.
Camminano attraverso antichi sentieri, sopra e a fianco delle gallerie e dei viadotti, osservando il paesaggio che il nuovo treno vorrebbe cancellare e dimenticare. Proprio contro la rimozione e la perdita della memoria, dei luoghi come degli eventi ad essi indissolubilmente legati, è scritto Il sentiero degli dei. Compaiono spesso, intervallati al racconto, le storie e le descrizioni del disastro ecologico di monti, boschi e fiumi che hanno avuto la disgrazia di trovarsi sul tracciato della TAV: il libro muta allora in uno strano saggio-narrazione munito di note e rimandi alla documentazione.
I toni si alzano fino ad una critica aspra del rapporto malato dell'Italia di oggi con il suo territorio, paese che permette i disastri con indolenza pari solo a quella con cui ricerca i colpevoli: temi e riflessioni in pieno stile Wu Ming, nella loro radicalità dolorosa ed informata. Non a caso, insomma, l'autore mantiene il suo pseudonimo: Il sentiero degli dei è come un breve capitolo aggiunto a Q e al resto della produzione (anche teorica) del gruppo.
Il libro, per quanto agile, contiene molte altre cose: una guida pratica per chi volesse seguire le orme dell'autore, con descrizione minuziosa dei sentieri e delle tappe; una raccolta fotografica che mostra le pievi, i boschi, i ruderi pieni di fascino dell'Appennino; brevi racconti della Resistenza (siamo nei colli sopra Bologna, già frequentati nel libro Asce di guerra); infine, momenti narrativi più lirici, a tratti fiabeschi in stile Landolfi o primo Buzzati, raccolti sotto il titolo Notturni.
Con uno stile piano e scorrevole Wu Ming 2 narra un'esperienza insolita per un homo urbanus e propone un libretto stimolante, molto gradevole, che scatena il desiderio di emulazione nel lettore più pigro. Ma l'autore fa bene, nella nota introduttiva, a non promettere né un romanzo, né un saggio, né un diario: gli spunti che offre sono a volte appena accennati e come lasciati a mezzo, per mancanza di spazio ed eccesso di argomenti, soprattutto sul versante narrativo. L'incontro di Gerolamo con la natura non offre mai pagine veramente memorabili, come se qualche volta il personaggio camminasse troppo in fretta. Ma Il sentiero degli dei è fatto, come tutti i viaggi, di tanti momenti diversi, scoperte, incontri, particolari: e pazienza se a volte si perde il disegno d'insieme.
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Wu Ming 2, Il sentiero degli dei, Ediciclo 2010, p. 206, euro 17.50

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