LIBRI
Babbo Natale Arafat
C'è anche lui tra i molti che popolano il libro illustrato di Ute Krause, ma è in vacanza con tutti gli altri nei Mari del Sud. Babalibri pubblica un racconto per bimbi dai 4 anni, che diverte anche gli adulti
di Giulia Stok
“Ritorna ogni anno, arriva puntuale / con il suo sacco Babbo Natale / nel vecchio sacco ogni anno trovi / tesori vecchi e tesori nuovi.”
Altri tempi, quelli dell’innocuo Babbo Natale di Rodari. Intanto, si sapeva che era uno solo. E poi ci si poteva fare affidamento, a dispetto di tutte le notizie che smentivano la sua esistenza. Ma si sa, I bambini di oggi, invece, vivono in un clima meno sereno, fin da piccoli la stampa cerca di ingannarli, e loro ci cascano. Babbo Natale non esiste, titolano i giornali. E loro ci credono subito, tutti tranne uno, il piccolo Rupert. Invece Babbo Natale esiste; anzi, di più: esistono. Perché i Babbi Natale sono tanti, vivono tutti insieme ma ognuno segue un orologio dal fuso orario diverso. E si indispettiscono per la facilità con cui la gente ha smesso di credere in loro, al punto da partire per i Mari del Sud e lasciare il Natale al suo triste destino. Ma Rupert non ci sta, e si imbarca per raggiungerli e riportarli a casa.
È un bellissimo volume Il complotto dei Babbi Natale, scritto e illustrato da Ute Krause e pubblicato in Italia da Babalibri. Cartoncino spesso e profumato, con pagine grandi in cui c’è tutto lo spazio per far adagiare le immagini. Che sono deliziose e raffinate, tenere quanto basta per un bambino, ma ironiche abbastanza per soddisfare un adulto. Sono i piccoli dettagli a mandare in sollucchero: il cappello del cuoco a forma di osso, l’aringa pescata che guarda negli occhi il compratore al mercato, il gattone nero che si infila in ogni pagina, il ritratto della mamma nel salotto dei Babbi Natale. Tutti fratelli, dunque? Di certo si assomigliano: pelati, muniti di barba bianca e lunga, con occhialini tondi e aria gentile. E di certo non strizzano l’occhio alla classica iconografia di Santa Klaus: troppe vestaglie a fiori e ottomane, teiere inglesi, cornetti acustici. E che dire del Babbo Natale-Arafat con kefiah e occhialini neri?
Il complotto dei Babbi Natale rassicura dolcemente tutti quelli che hanno già avuto la ferale notizia da un amico (come il giornalista della storia: “Cosa? Hai visto un’altra persona che metteva i regali sotto l’albero?”), ma non vogliono ancora rassegnarsi all’idea, mentre dà ai più smaliziati buoni motivi per divertirsi ancora fingendo di crederci. Certo, che i Babbi Natale tornati dal viaggio si trovino a dover improvvisare, regalando ai bambini souvenir dai Mari del Sud, è una bella desacralizzazione, ma Rupert che sogna di diventare uno di loro riequilibra all’istante il bilancio arguzia/tenerezza.
Il complotto dei Babbi Natale rassicura dolcemente tutti quelli che hanno già avuto la ferale notizia da un amico (come il giornalista della storia: “Cosa? Hai visto un’altra persona che metteva i regali sotto l’albero?”), ma non vogliono ancora rassegnarsi all’idea, mentre dà ai più smaliziati buoni motivi per divertirsi ancora fingendo di crederci. Certo, che i Babbi Natale tornati dal viaggio si trovino a dover improvvisare, regalando ai bambini souvenir dai Mari del Sud, è una bella desacralizzazione, ma Rupert che sogna di diventare uno di loro riequilibra all’istante il bilancio arguzia/tenerezza.
Tags: babalibri, babbo natale, Giulia Stok, libri illustrati, libri per bambini, mari del sud, stampa, ute krause,
23 Dicembre 2010
Oggetto recensito:
UTE KRAUSE, IL COMPLOTTO DEI BABBI NATALE, BABALIBRI 2009, P. 30, EURO 14
Traduzione: bella, di Nicola Montenz
L’attacco: fulminante, “fu tutta colpa di un’aringa”
A partire da: 4 o 5 anni
Babalibri: casa editrice specializzata in volumi per lettori in età prescolare e primi anni della scuola elementare. Organizza anche laboratori di avvicinamento alla lettura: http://www.babalibri.it/animazioni.asp?col=3
Ute Krause: nata a Berlino, ha vissuto in molti paesi. E’ considerata una delle maggiori scrittrici per l’infanzia tedesche, è autrice anche di cortometraggi.
Somiglianze: molto alla lontana, il suo tratto somiglia a quello del francese Jean Jacques Sempé di Petit Nicolas per i personaggi e al nostro Tullio Pericoli per i paesaggi
Somiglianze: molto alla lontana, il suo tratto somiglia a quello del francese Jean Jacques Sempé di Petit Nicolas per i personaggi e al nostro Tullio Pericoli per i paesaggi
giudizio:
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