Per la manifestazione Udine in Bianco e Nero il capoluogo friulano espone i lavori dell'incisore e dei due fotografi in centro città, a pochi metri l'uno dall'altro. Nomi d'importanza mondiale per un'organizzazione un po' provinciale
di Chiara Di Stefano

M.C. Escher, Encounter, 1944
Maurits Cornelis Escher, Henri Cartier-Bresson e Helmut Newton accomunati dalla loro passione per la bicromia sono stati riuniti nella rassegna Bianco e Nero. Anche se l’iniziativa propone opere degne di una grande città europea la realizzazione non ha nulla di cosmopolita e riflette tutto il limite del provincialismo. Tutte e tre le mostre si trovano nel raggio di cinquecento metri nel centro di Udine e possono essere visitate in un pomeriggio.
La mostra di M.C. Escher si trova nella futura sede della Galleria di Arte Moderna, uno spazio accattivante, estremamente luminoso. Le xilografie, le litografie e le stampe di Escher esposte sono tra le più note: i soggetti umani o animali si liquefanno, i piani e le figure si intersecano all’infinito. Bella e interessante la sezione dedicata ai viaggi dell’artista nel sud Italia a cavallo tra il 1929 e il 1931. Per una volta Escher non si cimenta nel gioco degli specchi che gli è tanto caro ma presenta i paesaggi in maniera realistica, ricordando non troppo velatamente i lavori di olandesi e tedeschi del '600.
La Galleria del Progetto, che ospita i lavori di Henri Cartier-Bresson, è un luogo incantevole. All’interno del giardino attiguo poltroncine di design e una bella libreria accolgono i visitatori che vogliano riposarsi, dando uno sguardo al catalogo dell’esposizione. La mostra sembra essere quella meglio strutturata, con didascalie e un’illuminazione quasi adeguate. Le stanze sono piccole e poco spaziose ma nel complesso, complici anche gli scatti coinvolgenti del fotografo francese - inventore della prima agenzia di stampa e del fotoreportage - la visita risulta gradevole e la rassegna ben congegnata. Il pubblico, numeroso e attento in tutte e tre le sedi , è sembrato essere maggiormente attratto dalle interessanti didascalie d’autore che qui venivano accostate alle foto.
La mostra di Helmut Newton è allestita nella più suggestiva delle tre sedi espositive, la chiesa sconsacrata di San Francesco, ma è anche quella che purtroppo delude di più. L’esposizione è figlia del progetto SUMO, un monumentale volume antologico a tiratura limitata curato dallo stesso Newton e da sua moglie. Tutte le immagini in mostra sono riproduzioni degli originali e sono posizionate sul muro secondo l’ordine esatto del libro (a sinistra, Two Pairs of Legs in Black Stockings, 1979). L’allestimento delle fotografie è su tre file, la luce emessa rimbalza sui vetri senza antiriflesso e impedisce, come in tutte le altre mostre, una fruizione dignitosa. La disposizione delle immagini in serie, come se fossero figurine appese su un muro, non lascia in alcun modo respiro allo spettatore che esce dalla ampia sala frastornato e scontento.
Tags: Bianco e Nero, Chiara Di Stefano, Helmut Newton, Henri Cartier-Bresson, Maurits Cornelis Escher, mostra, recensione, Udine,
Il Mondo di Escher, Casa Colombatti-Cavazzini, via Cavour 14, Udine
Fino al: 6 gennaio 2011
Orario: dalle 10 alle 22. Dal 20 settembre: dalle 15 alle 19
Ingresso: 5 euro
Info: www.mcescher.com
Le altre mostre:
Henri Cartier Bresson – Immagini e Parole
Palazzo Morpurgo, Galleria del Progetto, via Savorgnana 12, Udine
Helmut Newton – Sumo
Chiesa di San Francesco, Largo Ospedale Vecchio, Udine
Info su Udine Bianco & Nero:
www.biancoeneroudine.com

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