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LIBRI PER L'ESTATE

Il libraio più pazzo del mondo

E' quello partorito dalla penna di Régis de Sá Moreira, giovane scrittore franco-brasiliano. Che tra un'atmosfera da realismo magico e una rapidità che rende piacevole la lettura, ci porta con leggerezza a toccare grandi temi 


di Giulia Stok


frbr.JPGIl libraio di Régis de Sá Moreira è una specie di creatura mitologica: vive nella sua libreria, che resta sempre aperta giorno e notte, si addormenta dopo l’ultimo cliente e si sveglia prima del primo, si nutre di sole tisane, ogni tanto fa l’amore tra gli scaffali con una delle donne che entrano nel suo negozio, sovente strappa pagine di libri per spedirle, senza altra spiegazione, ai suoi dieci fratelli e sorelle sparsi per il mondo.
 
Sulla scia del realismo magico alla Garcia Marquez, il racconto del giovane scrittore franco-brasiliano ha però il dono della sintesi, che giova assai alla piacevolezza di lettura. In poco più di cento pagine sfrutta il surreale per toccare con grazia grandi temi esistenziali, senza affondarci mai, ma senza per questo apparire superficiale. Il nostro libraio trasforma una signora con la falce da gran dama in nero a dama in bianco, butta fuori Dio dalla libreria e si accorge con dolore che un amico lo vede senza saperlo riconoscere.
 
Oltre a questo, è anche uno che “si rifiuta di vendere libri di merda” e che si sente chiedere “ma chi è lei, per decidere in questo modo dei libri di merda? Ma come, sono il libraio!”. È uno che, quando ci riesce, fa davvero il medico dell’anima per i suoi clienti pazienti, come un libraio d’altri tempi, ma, quando si scontra la loro palese ottusità, li maltratta apertamente e poi si punisce privandosi della consueta tisana. Che rispondere, ad esempio, a uno che ti chiede il libro di ricette per cucinare l’astice, scritto da lui stesso? Niente di meglio che “ci sono molte cose interessanti da scoprire sugli iceberg”, frase da usare solo nei casi disperati, tratta da un manuale di lingue e adatta a gelare qualsiasi conversazione.
 
Insomma, la riflessione su una professione tanto in difficoltà (e tanto, ultimamente, oggetto di scrittura, vedi ad esempio La libreria del buon romanzo di Laurence Cossé – leggi la recensione - e La libraia di Orvieto - leggi) è sottesa a tutto il racconto, ma non è il suo fulcro. Che poi, quale sia questo fulcro, è difficile dirlo, perché si finisce per essere avvolti da una saudade contagiosa e disarmante, nutrita di volumi più vivi degli uomini e di affetti fugaci, o perduti.


Tags: AìSARA, franco-brasiliano, Giulia Stok, il libraio, realismo magico, Régis de Sá Moreira,
27 Luglio 2011

Oggetto recensito:

REGIS DE SÁ MOREIRA, IL LIBRAIO, AìSARA 2011, P. 128, EURO 14

giudizio:



8.340003
Media: 8.3 (15 voti)

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