LeieLui è una storia di sentimenti, dubbi e ricerche, raccontata in parallelo dai due protagonisti. Ancora una volta il prolifico autore di Due di due e Treno di panna scandaglia con sguardo acuto l'animo di uomini e donne che affrontano una relazione
di Gianpaolo Mazza
"Credo che per una lettrice o un lettore sia quasi inevitabile identificarsi in uno dei due personaggi, e che questo possa suscitare in certi casi una strana alternanza di partecipazione e rabbia. A me è successo, con lei e con lui." Con queste parole Andrea De Carlo ha presentato ai lettori il suo sedicesimo romanzo, LeieLui, che forse non aggiungerà nulla di nuovo rispetto ai precedenti, ma di sicuro conferma la capacità dell’autore (pari a quella di pochi altri nella narrativa italiana contemporanea) di descrivere con efficacia le reazioni sensoriali e interiori, lo spirito anarchico e insofferente per qualsiasi struttura costituita dei suoi personaggi.
Già dal titolo, una sola parola in cui i due si sono incontrati e fusi, l’autore vuole senza equivoci dare l’idea di cosa si tratti - a differenza di altri suoi libri, la cui copertina puntava più sull'ambiguità. Le anime, il modo di essere dei due protagonisti, dopo lo scontro iniziale, si fondono, le loro due rette parallele finiscono per incontrarsi. Il romanzo è diviso in capitoli in cui si alternano le voci di Clare Moletto, un’americana che vive da anni in Italia e lavora presso il call center di un’agenzia di assicurazioni e Daniel Deserti, autore del bestseller Lo sguardo della lepre, che non è più riuscito a scrivere libri di successo. Più che un incontro, nel caso dei due protagonisti si deve parlare di un vero e proprio scontro, poiché l’automobile che Daniel sta guidando ubriaco va a schiantarsi contro quella di Clare, che sta viaggiando assieme al suo fidanzato. I due dalla sventata tragedia colgono l’occasione per conoscersi.
De Carlo ha voluto raccontare le ragioni, i dubbi, le contraddizioni profonde che una donna e un uomo di oggi si trovano a fronteggiare quando si innamorano davvero. La scommessa era parlarne nel modo più onesto possibile, senza imbrogliare i lettori e riuscendo a dare ai due protagonisti, donna e uomo, lo stesso peso. I due personaggi si trovano ad un punto della vita in cui non hanno più voglia di ricadere nei vecchi meccanismi. Questo potrebbe significare per Lui la fine di una ricerca e per Lei adattarsi. Però questo non accade a nessuno di loro. Il libro è, a tratti, una corsa frenetica, soprattutto quando si avvicina la fine, una fine sospesa, che il lettore non si aspettava.
In un paese come l’Italia da tempo allo sbando, anche culturalmente, chi legge spesso cerca il finale a sorpresa, la storia fine a se stessa, il thriller mozzafiato, il noir alla moda, o la storia d’amore adolescenziale alla Moccia. Spesso ci si dimentica che la scrittura è musica, invenzione, ritmo, parola, poesia. De Carlo può piacere o non piacere, ma non si può negare che abbia inventato un linguaggio, un modo di scrivere riconoscibile e personale che lo ha reso un narratore di razza.
Tags: amore, Andrea De Carlo, Bompiani, Gianpaolo Mazza, lei e lui, narrativa, recensione, sentimenti,
andrea de carlo, lei e lui, bompiani 2010, p. 568, euro 18.50
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