Inizia domani la manifestazione di Sarzana dedicata alla creatività. Tre giorni di incontri che ci ridanno speranza nell'umanità. Ecco le nostre scelte
di Sergio Buttiglieri
Di festival l'Italia è piena: aveva cominciato Mantova con quello della letteratura e poi, dopo il suo successo, abbiamo assistito alla proliferazione di eventi legati alla cultura, più o meno efficaci, più o meno plausibili, più o meno specialistici. Quello che si svolge a Sarzana è forse uno dei più riusciti. Nato da un’idea di Giulia Cogoli, il Festival della Mente, giunto quest’anno alla settima edizione, è riuscito a diventare la manifestazione più antitetica alla monotematicità. È ormai per eccellenza il contraltare del vacuo chiacchiericcio televisivo, grazie alla sua sequela serrata di incontri con le migliori menti europee che, grazie alle loro attività intellettuali, sanno raccontarci un mondo migliore.
Ma soprattutto il Festival ci ha fatto scoprire un pubblico colto, interessato e partecipe che pensavamo non esistesse più, convinti ormai dal mefitico blob televisivo che il mondo fosse solo un Grande Fratello fatto di vitelloni annoiati, pronti a vivere di comparsate in discoteca una volta finito il tormentone in prima serata. 40.000 presenze nella passata edizione di questo Festival, il primo in Europa dedicato alla creatività, fanno ben sperare che qualcuno stufo di essere identificato nell'italiano medio, interessato solo a tette e culi, ci sia ancora. Una tre giorni di rara feconda intensità intellettuale, che anche quest'anno farà il tutto esaurito.
Le nostre scelte dal programma
Quest'anno si inizia il 3 settembre con la lectio magistralis di Salvatore Settis, una delle menti più raffinate che io conosca, intitolata "Paesaggio come bene comune, bellezza e potere." Settis, direttore fra l'altro della Scuola Normale di Pisa, con la sua inimitabile oratoria ci farà percepire quello che Goethe annotava nei suoi mitici viaggi in Italia: "Il paesaggio in Italia è una seconda natura."
Gli altri ospiti eccellenti sono tantissimi. Ad esempio Luigi Zoja, un magnetico psicologo di cui ho un ricordo vivissimo dalla passata edizione, quando scoprii un suo bellissimo libro edito da Einaudi: La morte del prossimo. Quest'anno sonderà il linguaggio di Jung passando attraverso i successi di Steve Jobs, quasi a paradigma del concetto di individuazione junghiano.
Da non perdere anche la prolusione del filosofo e storico dell'arte Georges Didi-Huberman, uno dei più originali e attenti studiosi di estetica, che ci svelerà cosa sta dietro alla celeberrima acquaforte di Goya Il sonno della ragione.
Edoardo Boncinelli, famoso fisico e genetista, docente alla facoltà di Filosofia dell'Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, ci racconterà la maturità, vertice della mente nel pieno della sua potenza, momento in cui percezione, apprendimento, memoria, immaginazione e creatività si sommano nel migliore dei modi possibili.
Salvatore Natoli che disquisirà sulle differenze fra l'agire e il fare: "il nostro fare è un agire o forse semplicemente un eseguire?". Si può infatti, afferma Natoli, essere passivi pur dandosi da fare o, per dirla con i Greci, nel contemplare, nel dedicarsi all'ozio.
Alessandro Barbero, fra i più interessanti studiosi di storia medievale e grande divulgatore multimediale, quest’anno ci racconterà quei protagonisti dell'Italia troppo spesso dimenticati una volta finita la scuola: Cavour, Garibaldi e Vittorio Emanuele II.
Al Festival della Mente c'è posto anche per il teatro, con Licia Maglietta e Nicoletta Maragno che giocano su un testo di Alan Bennet. E per la musica, con il pianista Antonio Ballista e gli Avion Travel.
Grande attenzione ai bambini, con una specifica sezione visionaria, disseminata di personaggi come Francesco Tullio Altan e Sergio Staino, e l'astrofisico Ettore Petrozzi, che insegnerà ad usare il telescopio nel cielo stellato di settembre, oltre tanti altri illustratori, attori, giornalisti e studiosi.
E ancora, un intervento del non allineato studioso di storia dell'arte Achille Bonito Oliva, famoso per essersi esposto nudo in tempi non sospetti, creatore della transavanguardia; gli spiazzanti racconti di Ludovica Lumer sull'arte e le neuroscienze come traccia per scoprire il senso di identità nell'uomo; le profonde osservazioni di Laura Bosio sulla spiritualità femminile attraverso i testi di mistiche, poetesse, filosofe, scrittrici. E poi John Banville e Ranieri Polese, Ilvo Diamanti, Vincenzo Cerami, Giuseppe O. Longo.
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FESTIVAL DELLA MENTE, SARZANA
Informazioni e programma completo: http://www.festivaldellamente.it/
Quando: dal 3 al 5 settembre. Affrettatevi!