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Oggetto recensito:
IL MONDO DEI REPLICANTI
di: lorenzo velle




Una volta tanto il titolo italiano è migliore di quello originale, Surrogates. Potremmo finirla qui, perché il titolo cambiato è l’unico pregio di questo brutto film che potrebbe concorrere ai contro-Oscar come il peggiore film science-fiction di tutti i tempi. Se poi vogliamo essere seri, neppure il titolo italiano si sforza di essere originale, Il mondo dei replicanti è un titolo-clone di centinaia di film, ma è chiaro che nelle intenzioni del distributore l’allusione ai “replicanti” rimanda a Bladerunner, Robocop, al Mondo dei robot, mentre “surrogati” è impresso nella memoria dello spettatore più anziano negli indelebili quanto disgustosi cioccolatini triangolari post-bellici e nei più giovani nelle innumerevoli merci replicate dai cinesi invadenti. Il plot è nel titolo: i Surrogati sono servizievoli repliche di soggetti depressi in un’ipotetica, imprecisata società del futuro. La cosa funziona così: sei stanco, stressato, non ha più voglia di fare l’amore? Semplice: l’industria manifatturiera VSI fabbrica e mette a tua disposizione un clone che è più bello di te, aitante, indistruttibile, scopatore a cottimo. Non lamentarti, però, se la tua compagna preferisce a te il clone e ti sbatte in faccia: “Sai, con lui mi trovo meglio!”. E quel che accade a Tom Greer (Bruce Willis), detective che indaga sui casi di surrogaticidio di sentirselo rinfacciare da Peters (Radha Mitchell), e come dare torto alla donna?, il partner-surrogato è un Bruce Willis con tanto di parrucchino alla Biscardi, veste bene, è atletico, scavalca grattacieli, è ubiquo negli inseguimenti, soprattutto è un infaticabile amatore. A sua volta, Radha ha il suo surrogato, tutti hanno un surrogato, durante i week end, mentre i “normali” si rigenerano dentro un marchingegno zen, i surrogati si danno alla bella vita. Il detective Greer entra in crisi quando il suo surrogato giovane viene ridotto a pezzi di ferraglia da un’organizzazione criminale capitanata da un lercio uomo di colore (tornano vecchie passioni politically uncorrected nel cinema hollywodiano!”). Il vecchio Bruce Willis dovrà agire da solo e fare quello che fa da trent’anni, sgominare la banda e riportare l’ordine nella società dei surrogati. Il regista Jonathan Mostow, esperto dispensatore di idioti action-movie, è assente, il film è diretto dai suoi surrogati, che con il digitale mettono in piedi un film che non sta in piedi. Bruce Willis as young replicant non fa una piega, è perfetto, lui è attore-replicante da sempre; dispiace per Radha Mitchell che dopo Melinda e Melinda colleziona film uno peggiore dell’altro.

(Il mondo dei replicanti di Jonathan Mostow. Con Bruce Willis, Radha Mitchell, Rosamund Pike, James Francis Ginty, Boris Kodjoe. Ving Rhames, Michael O'Toole, Devin Ratray, Michael Cudlitz, Valerie Azlynn, Taylor Cole. - Titolo originale Surrogates. durata 88 min. - USA 2009)





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Commenti

Dove si dimostra che gli

Dove si dimostra che gli uomini di colore non hanno bisogno di surrogates. Chiamalo incorrect!Fortissimo 'sto film,che dici? quasi quasi ordino anche questo al servizievole muletto nuovo di zecca.AHAiW (è il codice captcha che ride anch'egli come me)

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