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Oggetto recensito:
(500) giorni insieme
di: Antonio Sgobba




500 giorni insieme è un film dell’orrore. Erroneamente viene pubblicizzato come commedia romantica. Un film in cui il protagonista viene massacrato da un mostro privo di sentimenti umani non è una commedia romantica. La protagonista si chiama Sole (Summer nell’originale, nomen woman) ed è interpretata da Zooey Deschanel (Yesman, Guida galattica per autostoppisti). È un personaggio paragonabile solo a Freddy Krueger, Hellraiser o al clown di It. “Questa è una storia di un lui è una lei”, spiega la voce narrante. E avverte: “Non è una storia d’amore”. Lui è l’attore Joseph Gordon Levitt, un passato cinematografico da enfant prodige, appariva anche in un altro classico del genere: Halloween 20 anni dopo. Si chiama Tom ed è un giovane che crede nel grande amore nonostante sia drammaticamente privo di spalle e di mestiere faccia lo scrittore di biglietti d’auguri. Prima ancora in epigrafe si precisava che “questa storia non contiene riferimenti a fatti e persone realmente esistenti. Soprattutto a te, Jenny Backman. Stronza”. Sì, perché la Lei in questione appartiene proprio a questa particolare specie di giovane donna. Lui perde la testa, si innamora senza rimedio. Lei lo illude giocando con lui al parco, all’Ikea e sotto la doccia. Gli fa vivere giorni d’estate, come promette il nome. Sul più bello lo molla. Seguono inenarrabili crudeltà ai danni del povero Tom. Invano lo spettatore aspetta la rivalsa, si augura che prima o poi il nostro dia una testata all’incantevole viso di Lei all’ennesimo “tra di noi non c’è niente” o “non voglio impegnarmi”. E invece niente. Tom si strugge. Nella migliore tradizione dell’horror movie americano il finale lascia aperta la porta a un sequel. Il nostro eroe incontra un’altra splendida ragazza. Questa volta si chiama Autumn (Luna, per lo spettatore italiano). Ci si aspetta che a breve esca Ancora 500 giorni insieme: Tom si fa distruggere da un’altra stagione della vita.





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Commenti

dunque sembra proprio che ci

dunque sembra proprio che ci si possa identificare anche col giovane drammaticamente senza spalle che deve per forza dimostrare che la sua concezione romantica e idealistica dell'amore si possa realizzare qui e ora, e cioè quando lo dice lui, e non riuscendoci si danna, invece di godersi una splendida stagione amorosa. e io che pensavo ci si potesse identificare solo col mostro privo di sentimenti umani...

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