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Oggetto recensito:
“DELL’ARTE DELLA GUERRA”
di: Sara Di Giuseppe




“DELL’ARTE DELLA GUERRA”

“ALLENATI PER LA VITA” - Corsi teorico \ pratici di addestramento militare istituiti nelle scuole superiori in Lombardia, più “mini-naia”(costo di quest’ultima 20 mln. di euro): protocollo d’intesa siglato dai sinistri Gelmini e La Russa.

Rese ufficialmente note le MOTIVAZIONI ministeriali nel documento di seguito riportato:

* “Credono i governanti italiani che a loro basti saper pensare una acuta risposta, scrivere una bella lettera, mostrare nei detti e nelle parole arguzia e prontezza, saper tessere una fraude, ornarsi di gemme e d’oro, dormire e mangiare con maggior splendore che gli altri, tenere assai lascivie intorno, governarsi coi sudditi avaramente e superbamente, marcirsi nello ozio, dare incarichi per concessione e non per merito, disprezzare se alcuno mostri loro qualche lodevole via, volere che le parole loro fussi responsi di oracoli. Non si accorgono i meschini che si preparano ad esser preda di qualunque li assalti. Ma quello che è peggio è che tutti i politici attuali stanno nel medesimo errore e vivono nel medesimo disordine e non considerano che quelli che anticamente volevano mantenere lo stato si applicavano con tutto il loro studio a preparare il corpo ai disagi e lo animo a non temere i pericoli. Onde nasceva che Cesare, Alessandro e tutti quegli uomini e principi eccellenti, combattevano in prima linea, andavano armati a pie’, e se perdevano lo stato volevano perdere anche la vita; talmente che vivevano e morivano virtuosamente. E anche se in loro si poteva condannare troppa ambizione di regnare, non si troverà mai che in loro si possa condannare alcuna mollezza o alcuna cosa che faccia gli uomini delicati e imbelli.

Debbe dunque uno governante non avere altro obiettivo né altro pensiero fuora della guerra e degli ordini e disciplina di essa: perché quella è sola arte che spetta a chi comanda; e per adverso si vede che i governanti, quando hanno pensato più alle delicatezze che alle armi, hanno perso lo stato loro. E la prima cagione che ti fa perdere quello, è negligere questa arte; e la cagione che te lo fa acquistare è lo essere esperto di questa arte. E’ necessario adunque, innanzi a tutte le altre cose, come vero fondamento di ogni impresa, provvedersi di milizie proprie, cittadine, perché non si può avere né più fidi, né più veri, né migliori soldati per potere con la virtù italica difendersi dagli stranieri. E senza avere armi proprie nessuno governante è securo, anzi è tutto in balia della fortuna, non avendo virtù che nelle avversità lo difenda, e fu sempre opinione degli uomini savi che niente è tanto instabile quanto la fama di una potenza non fondata su milizie proprie. E l’armi proprie son quelle che son composte o di sudditi o di cittadini, tutte le altre sono o mercenarie o ausiliarie”.

* Libero saccheggio da: N. Machiavelli, “Dell’arte della guerra” (1519-1520) e “Il Principe” (1513)

27. 9. ’10 Sara Di Giuseppe

www.faxivostri.wordpress.com





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Commenti

non ci sono parole per la mia

non ci sono parole per la mia disapprovazione di questo progetto della P.Istruzione. Io ho 4 figli a scuola e mi chiedono soldi da sempre e ancora il servizio potrebbe migliorare, invece va sempre peggio. Quale futuro avranno i miei figli nel campo della scuola pubblica?.....forse ci sono devo implementare con altri soldi l'istruzione dei miei figli! Cordialmente Michele F. Leonardi

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