TEATRO
Satira per attrice e pupazze sul lusso di essere donne, sottotitola lo spettacolo diretto e interpretato da Marta Cuscunà esponente di un presunto "teatro al femminile". Si apprezzano le doti attoriali ma il testo, ambientato in tempi antichi e cupi, specie per il gentilsesso, resta confinato nella caricatura
di Igor Vazzaz
Uno dei refrain più usati e abusati della nostra critica scenica, unitamente agli immancabili noncisonopiùautori, serriamolefilaadifesadelnostroteatro, comefaràlacriticaasopravvivere, è quello riguardante drammaturgia e spettacolo al femminile. Come se l’espressività sia inoppugnabilmente questione di gender. Non vogliamo liquidar temi complessi (sono i refrain a banalizzare), ma restiamo convinti, innamorati come siamo e non da ieri di alcune grandi “attautrici” (Franca Valeri e Lucia Poli su tutte), che la questione di cui sopra sia
14 Novembre 2012