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LIBRI - NARRATIVA

Una vita normale fatta di giorni speciali

Un giorno all'anno, per ventidue anni. Buon compleanno, esordio letterario di Manuela Cattaneo Della Volta, ricostruisce la storia della sua giovane protagonista con un capitolo per ogni candelina spenta


di Dario De Marco


Ogni libro è inevitabilmente un’autobiografia. Nel senso che sempre il materiale letterario è ricavato dalla vita di chi scrive: dai fatti che sono successi, dai fatti che sarebbero potuti succedere, dai fatti temuti o desiderati, dalle ossessioni e dalle fantasie, dai fatti che sono solo nella testa dell’autore. Come diceva quel tizio, l’essere è, il non essere non è; tutto quello che è successo, anche solo al livello dell’immaginazione, è successo davvero. Perciò non è meno stupido che voyeuristico domandare: quanto c’è di autobiografico nel Suo libro? E perciò nel caso di Buon compleanno non faremo questo errore, neanche a livello ipotetico e indiretto, visto che Manuela Cattaneo della Volta non ce l’abbiamo davanti.
 
Ogni autobiografia è inevitabilmente una biografia parziale. Non solo perché decidere che alcuni episodi o pensieri racchiudono il significato di una vita, vuol dire scegliere, e scartare tutti gli altri. Ma anche perché, pur potendo redigere la cronaca di un’esistenza minuto per minuto, fare la famosa mappa 1:1 di Borges, il libro-mostro che ne risulterebbe - a parte la sua illeggibilità se non altro perché ci vorrebbe un’altra vita per leggerlo – sarebbe pur sempre un libro: una cosa quindi, un’altra cosa rispetto alla vita, una cosa che descrive minuziosamente quella vita, ma non “quella vita”; la mappa del territorio, non il territorio.
 
Tanto vale allora fare una scelta a monte, per quanto drastica. E raccontare, che so, per esempio solo quello che ti è capitato ogni quattro anni, durante i mondiali di calcio, e solo nei giorni in cui giocava l’Italia. Oppure, come fa la Cattaneo, raccontare solo un giorno all’anno. Idea con un precedente temibile: l’esperimento di Christa Wolf che per quarant’anni ha annotato quello che succedeva, a lei e al mondo attorno, il 27 settembre, intitolato appunto Un giorno all’anno. 1960-2000. Sarebbe meschino chiunque provasse a celare un paragone umiliante dietro la frase fatta “non facciamo paragoni”. Notiamo solo che l’arco temporale della Cattaneo va dagli 0 ai 22 anni della protagonista. E che il giorno scelto non è proprio un giorno qualsiasi, ma quello del compleanno. Da qui la frase, che diventa una specie di slogan del libro, secondo cui “la vita ti fa gli auguri ma non ti regala niente”.
 
Inutile stare qui a raccontare i fatti, che una tessera alla volta delineano un mosaico di solitudine: un padre che sparisce quasi subito, una madre che a volte sarebbe meglio che non ci fosse tanto beve e si porta a letto chiunque, nonni troppo lontani, compagni che non diventano mai veri amici; da un certo punto a parziale lenimento un cane, un diario, un vocabolario con le cui definizioni la bambina punteggerà i compleanni. Inutile anche stare qui a ribadire come il libro non spicchi per acrobazie linguistiche, né per sfrenate invenzioni della trama. È una storia banale, come tutte. Come tutte, è una storia unica. È una vita. O, come si dice non prima di aver sospirato, è la vita.



Tags: Buon compleanno, Christa Wolf, Dario De Marco, Manuela Cattaneo Della Volta, recensione, Sonzogno, Un giorno dell'anno,
10 Giugno 2011

Oggetto recensito:

Manuela Cattaneo Della Volta, Buon Compleanno, Sonzogno, p. 176, Euro 16

L'autrice: Manuela Cattaneo Della Volta è nata a Milano e vive a Venezia. Prima di dedicarsi alla letteratura, ha lavorato nel giornalismo, nel campo televisivo e cinematografico e ha trasformato la sua passione, arredare case, in una professione. Questo è il suo primo romanzo

giudizio:



8.604
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