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LE GUIDE

Guida al corpo della donna

Dall’8 marzo è in libreria la prima Guida di Giudizio Universale. Per capire una delle questioni principali del nostro tempo. Ecco alcuni brani da leggere in anteprima


di Carlo Flamigni e Margherita Granbassi

(fonte FlickrCC, GianniD.)


copertina donna.jpgOggi più che mai, gli uomini cercano di esercitare il proprio controllo sul corpo della donna: con la forza o con mezzi più subdoli. È un tema in cui si intrecciano pubblico e privato, politica e violenza, medicina e psicanalisi, pubblicità e velinismo. Questa è una guida utile per orientarsi, dalla A alla Z.
   

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Per i nostri lettori una selezione di estratti da alcune delle voci. 
 
 
 
 
Abbraccio
In alcune scuole americane gli abbracci dei ragazzi sono stati cronometrati. Il preside ha messo lo stop ad abbracci più lunghi di trenta secondi dicendo: “Non era più un saluto, era un continuo stare attaccati senza alcuna necessità. Sempre così, prima di andare in classe, per tutto il giorno”. Mi stupisce perché poi si accusano i giovani di abbracciarsi solo e sempre alla tastiera di un computer. (…)
Ho iniziato questo libro sul corpo femminile dall’abbraccio per due semplice motivi. Anzitutto perché l’abbraccio è l’incipit della nostra vita, è il primo segno di affetto che riceviamo. Poi perché la donna, più dell’uomo, ha il coraggio di abbandonarsi al calore di un abbraccio amorevole, amichevole, filiale, materno. Di offrirlo, di inseguirlo, di sognarlo. Se una donna soffre non ci sarà catarsi senza un nuovo abbraccio.
(Margherita Granbassi)
 
Aborto
Si possono disegnare due tipi di società che possono fare a meno dell’aborto: la prima è una società nella quale ogni bambino che nasce è benvenuto, anche se sottrae il cibo necessario per la sopravvivenza dei fratelli; la seconda è una società nella quale ha avuto successo la diffusione della cultura, per cui tutti i cittadini sentono il peso della responsabilità sociale connessa con la vita sessuale e sanno utilizzare con discernimento i metodi anticoncezionali che la scienza (che rappresenta il loro maggiore investimento e che è al loro servizio) mette a disposizione. Che poi luoghi come questi esistano veramente è un’altra faccenda.
(Carlo Flamigni)
 
Allattamento
Non c’è dubbio sul fatto che il latte materno sia l’alimento ideale per lo sviluppo e per la salute del bambino. Molti dei suoi vantaggi sono evidenti e non necessitano di prove: difficilmente crea allergie; non comporta spese particolari e facilita (quasi sempre) il compito della madre; la casa che lo produce garantisce sterilità e giusta temperatura; rende più facile la formazione di una flora batterica intestinale favorevole alle funzioni digestive. (…)
Una serie di ragioni scorrette e di motivazioni futili hanno prodotto, a partire dagli anni Cinquanta, una netta flessione dell’allattamento materno in tutto il mondo. Una congerie di sciocchezze che si sono però associate a una motivazione seria: le donne che lavorano incontrano molte difficoltà a trovare il tempo e il modo per allattare il figlio durante le ore centrali del giorno e finiscono col limitarsi a un paio di poppate. La cosa più discutibile invece riguarda il timore che l’allattamento rovini il seno e ne cambi la forma in una che agli uomini non piace. Avevo promesso di tenere questa notizia per me, ma proprio non ce la faccio: è bene che tutti sappiate che si sta organizzando una vera rivoluzione contro la tetta artificiale, marmorea, innaturalmente proiettata verso il cielo, di temperatura almeno quattro gradi più bassa della minima stagionale, ricoperta da una pelle lucida sotto la quale si intuiscono marchingegni misteriosi. Mi si dice anche che sono sempre più apprezzati i seni un po’ molli, leggermente cadenti, con la cute disegnata da venule azzurre, quelli che hanno una storia da raccontare.
(Carlo Flamigni)
 
Ciclo mestruale
Che le donne mestruate facciano appassire i fiori, impediscano al pane di lievitare, facciano appannare gli specchi e mandino in putrefazione tutto quello che viene in contatto con la loro saliva, è notizia che è arrivata fin quasi ai giorni nostri. (…)
Di tutte queste sciocchezze la società – che è prevalentemente una società di uomini – si è liberata con difficoltà, e di alcune di esse non si è in realtà mai liberata. In tempi molto prossimi a noi, le donne italiane che avevano finalmente acquisito il diritto di entrare nella Magistratura ne furono tenute fuori per un altro po’, in quanto i maschi non riuscivano a trovare una soluzione a questo drammatico quesito: si può affidare la sorte di un uomo che deve essere giudicato a un magistrato capace di equità per ventisei giorni al mese e assolutamente inattendibile per quattro?
(Carlo Flamigni)
 
Mano morta
Quando si pensa alla mano morta si pensa alla battuta da bar, alla scenetta ridanciana di un filmetto da quattro soldi (ma da quattro milioni di euro di incassi). La mano sul sedere o tra le gambe di una donna fa ridere. Senza pensare che la mano morta è l'anticamera dello stupro, in quanto esercizio del potere su una persona che non può difendersi: la vittima non fa in tempo ad accorgersene che la mano è già risorta nelle tasche del vile proprietario.
(Margherita Granbassi)
 
Orgasmo
Qualcuno ha ridotto il clitoride a un pene di serie C, una versione primitiva dell’organo maschile (magari è per questo che non ha nemmeno un genere grammaticale definito, e si può dire sia il clitoride che la clitoride), come i capezzoli dell’uomo rispetto a quelli femminili. E invece, altro che versione primitiva (e altro che invidia del pene), il/la clitoride è un apparato super sofisticato che comprende circa 8.000 fibre nervose! A raccontare le cose come stanno, il piacere erotico sembra tagliato su misura più per le donne, visto che interessa una parte molto più estesa dei genitali maschili. Oltre al fatto, ovviamente, che quando per l’uomo arriva l’eiaculazione la pratica per lui è temporaneamente archiviata, mentre la donna può avere un orgasmo dopo l’altro. Detto senza volontà di competizione, ma tanto per ristabilire la verità delle cose, e in omaggio e memoria delle donne che sono state considerate malate gravemente di isteria perché si masturbavano.
(Margherita Granbassi)
 
Prostituzione
“Prostituta” è parola che deriva dal latino prostituere (porsi davanti), e il significato etimologico – indica la schiava che viene posta in vendita davanti alla bottega del padrone – è ancora oggi valido. Perché qui sta tutto il problema, ancora una volta connesso con i diritti personali e la libertà. Penso che nessuno possa proibire a un cittadino di fare, del proprio corpo, l’uso che ritiene più opportuno, ammesso che si attenga ad alcune semplici regole, come quella di rispettare l’igiene, di non dare scandalo, di non offrirsi ai bambini e ai vecchioni. Quello che c’è di odioso nel commercio del corpo è l’esistenza dei racket, degli sfruttatori, dei ruffiani, degli schiavisti; quello che c’è di bestiale è la coercizione, la violenza, l’insopportabile ricorso alla prostituzione infantile. Quello che c’è di incredibile è che nessuna società civile riesca a evitare queste vergogne.
(Carlo Flamigni)
 
Pubblicità
Quando si parla di pubblicità, la cosa più sgradevole è predicare bene e razzolare male. Quante volte sui quotidiani capita di leggere editoriali che tuonano contro la riduzione del corpo femminile a oggetto, e due pagine più in là, se non a fianco, si vede una pubblicità che rappresenta proprio quella oggettivizzazione? E non furono dei periodici politici progressisti a lanciare le famose “tette in copertina” per incrementare le vendite? Forse questo dimostra che la criminalizzazione della pubblicità è semplicistica.
(Margherita Granbassi)
 
Q.I.
Nei libri di medicina è scritto che il cervello maschile, almeno dal punto di vista morfologico, è caratterizzato da una maggiore asimmetria. Questa è certamente una cosa che fa pensare: tutti i miei libri di medicina sono stati scritti da uomini e non ho alcuna possibilità di sapere cosa avrebbe scritto una donna al loro posto, anche se mi viene in mente che forse avrebbe potuto dire che il cervello femminile è più simmetrico di quello maschile.
(Carlo Flamigni)
 
Sport
Ci sono almeno due ragioni per le quali lo sport porta benissimo il colore rosa: innanzitutto lo sport è un lavoro sui propri limiti, sulla consapevolezza di averli, sul lavoro per superarli. E su se stessa la donna mente meno dell’uomo. L’altra ragione è il ruolo fondamentale che nello sport ha il rispetto delle regole. La donna, per quella particolare sensibilità alle relazioni che porta dentro (e le buone regole servono per difendere le relazioni) ha una maggiore lealtà verso le regole. Quando leggo di casi di doping al femminile resto doppiamente scandalizzata.
(Margherita Granbassi)
 
Uso politico
Quando penso all’uso politico che si fa oggi del corpo della donna, quello che provo è una profonda delusione. Non dovevamo arrivare a tanto. E’ facile accusare la strumentalizzazione del corpo femminile da parte dell’uomo, ma se questo accade significa che ci sono delle donne che a questo si sono prestate. La donna che si inchina a questi giochi sta disertando dal suo sesso. E’ una collaborazionista. E’ una donna a disposizione.
(Margherita Granbassi)
 
 
 
copertina donna.jpgCarlo Flamigni e Marghertita Granbassi,
Guida al corpo della donna
 
 
 
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07 Marzo 2010


giudizio:



7.795944
Media: 7.8 (37 voti)

Commenti

Se ne comprassero una copia

5.04

Se ne comprassero una copia ciascuna le donne che "disertano dal loro sesso" a occhio e croce gli autori potrebbero campare di rendita. Naturalmente mi aspetto la controaccusa che anche di questo la colpa è degli uomini ;-)...

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