La nuova mostra di Goldin espone le opere meno note dell'artista, indagando la sua ossessione per la figura femminile e il suo periodo post simbolista. Intorno, una carrellata di autori meno noti e paesaggi che trasudano angoscia
di Chiara Di Stefano
Quando ci si pone nell’ottica di visitare una mostra organizzata da Linea d’Ombra si ha sempre il fondato sospetto di partecipare ad una sorta di rito collettivo, un poco come portare la nipotina dodicenne a vedere il cinepanettone di turno: non ci invoglia ma va fatto, perchè nel bene o nel male tutti ne parleranno.
La mostra Munch e lo spirito del Nord ha attirato folle interessate a vedere le opere del celebre artista scandinavo, e in effetti una bella selezione dell'artista de L'Urlo, alla fine del percorso, fa da contrappunto a tutta l’arte precedente e contemporanea al suo lavoro. Nel resto delle sempre suggestive sale di Villa Manin, si sussegono carrellate di moltissimi artisti dai nomi poco noti, che mostrano lo spirito del grande Nord in tutte le sue interpretazioni.
La fanno da padrone paesaggi in stile inglese, che si susseguono carichi di una enigmatica tensione fino alle sale simboliste, come quella dedicata al danese Hammershoi, con le sue donne alla finestra (Le finestre alte, 1913) di chiara ispirazione olandese. Simbolismo e introspezione sembrano essere connaturati allo stile questi popoli, che tramite il paesaggio comunicano uno stato di profonda agitazione interiore. È il caso delle molte vedute dei fiordi coperti di neve, che proposte in sequenza serrata provocano un’angoscia crescente nello spettatore e creano una consonanza emotiva con gli artisti.
Il climax ovviamente si raggiunge con le opere di Munch. Un pizzico di delusione coglie il visitatore che si aspetta di trovare opere celebri come L’Urlo, ma è prontamente fugata da una ricca soluzione interpretativa, che propone gli esordi di stampo impressionista fino alle più note Le tre età della donna o Madonna. L’ossessione di Munch per la figura femminile, sempre fantasmatica perché legata alla scomparsa della sorella, morta di tisi ancora in tenera età, si ripropone nel non famosissimo ma raffinato Notte d’estate, Inger davanti al Mare (vedi sopra): la fanciulla siede su rocce screziate prese dalla tavolozza impressionista, ma con posa e sguardo così enigmatici da non lasciare dubbi sulla matrice simbolista del lavoro.
Piacevole anche la selezione delle molte lito e xilografie che mostrano l’arditezza e la sperimentazione formale dell’artista. Un ultimo e interessante punto di vista è offerto anche dalla scelta di mostrare una terza fase dell'autore, chiamata post simbolista, che si avvicina per certi versi alla bidimensionalità di alcuni lavori di Matisse e Gauguin, sottolineando la poliedricità di un artista che troppo spesso è etichettato come "quello dell’Urlo".
Tags: Chiara Di Stefano, codroipo, donna, Edward Munch, inge davanti al mare, linea d'ombra, marco Goldin, munch e lo spirito del nord, scandinavia, simbolismo, Udine, villa manin,
Munch e Lo Spirito del Nord, Villa Manin, Udine
Fino al: 6 Marzo 2011
Dove: Villa Manin, Passariano di Codroipo (Udine)
Orari: luvedì-venerdì 9-18, sabato e domenica 9-19
Ingressi: 10 euro, ridotto 8 euro
Curatore: Marco Goldin
Informazioni: www.lineadombra.it; call center 0422/429999
Commenti
Invia nuovo commento