Da buon pendolare, ormai pluriennale sulla linea che da milano porta alla bella cittadina lacustre di luino, in provincia di varese, ho sperimentato mio malgrado tutto lo sperimentabile che l'azienda trenitalia poteva regalare: incendi, ritardi abissali, discese volanti dai convogli che al mese di dicembre buttavano fuori aria gelida, ritardi per suicidi, ritardi perche' il conducente, testualmente, "non sa farlo ripartire", parola di capotreno, binari dal gelo fantasma, e non ultimo, cortesie politiche da stazione a stazione sino a sopprimere un convoglio senza motivo apparente. L'avvento di "vivalto" decretava definitivamente la fine di comode salite e discese per anziani e disabili, visto che il gradino piu' basso sara' alto 20 cm e piu', ma la predella tocca i binari e in corsa prende fuoco percio' non si puo' usarla, altre testuali ammissioni...... ma ieri sera 24/3/2010, si e' toccato il minimo storico. Il vivalto quando arriva alla stazione di fine corsa, non si sa bene perche' abbassa i collegamenti ai fili elettrici, perde la corrente e di conseguenza le porte, anc'esse comandate elettronicamente non si aprono, se non in alcuni punti del convoglio. Ora io e altri quattro individui eravamo lontani dal punto con corrente, percio' al buio, cercavamo una porta che si aprisse, senza trovarne una, dietro di me un mio amico capitombola sui gradini disintegrandosi un ginocchio, nessuna porta, sino in fondo al treno aperta, cominciamo a picchiare sui vetri, finche' 2 inservienti trenitalia di passaggio ci sentono e ci aprono manualmente le porte,voglio tralasciare qui, tutte le bestemmie del mio amico e dirvi invece la cosa piu' divertente, la capotreno se ne era gia' andata a casa........quando saro' vecchio potro' raccontare di essere stato tenuto in ostaggio da un treno, naturalmente, di trenitalia, s'intende............