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Oggetto recensito:
Ray-Ban verdi e bacchette rosse
di: Giorgio Camaioni




Ray-Ban verdi e bacchette rosse [ “Oltre il Blu” Jazz Fest: Andrea Bonioli 4 Tet (A. Bonioli – drums / A. Colella – contrabbasso / R. Ferrari – piano / M. Villari / sax e clarinetto) ] Auditorium Comunale 26 agosto 2012 h21.30 - San Benedetto del Tronto - www.notedicolore.net www.nuovojazz.blogspot.com www.zonedimusica.com

Non sembra un disco troppo “serio”, questo TODAY / The Commercial Album. Quindi lo compro. E’ che dopo il concerto cerco conforto. Come quando sotto un sole accecante inforchi i vecchi Ray-Ban di più di trent’anni fa: ah, non solo ti difendono, ma ci vedi! [Lo so, pare una pubblicità…] Rasserenante anche guardarlo e toccarlo, già prima di ascoltarlo, questo album. Pare “accordato” con la Palazzina Azzurra. Purtroppo però, causa maltempo, Andrea Bonioli & C. sono stati dirottati all’Auditorium e costretti a suonare nel cemento armato. Non c’hanno guadagnato né loro né noi. Il nostro Auditorium, nome davvero abusato in questo caso, non è per la musica. Posto ammazza-frequenze, peggio di una chiesa. Può andar bene per i parolai: fumose convention di partito, tristanzuoli convegni, presentazioni di libri. Togliendo le sedie sarebbe anche un perfetto parcheggio coperto, un magazzino, un deposito di armi, un carcere, un ossario… No, la musica no, il jazz no. Per favore.

Tra l’altro, Andrea Bonioli ha suonato tutto il tempo con incombente sulla testa la foto incorniciata del presidente Napolitano, con di là il mucchio di bandiere istituzionali in riposo e il tristo palchetto dei discorsi, con di qua la muraglia degli impianti audio-video (che nella loro vita mai hanno funzionato decentemente)… Il giovane quartetto ha potuto comunicare poco. Non abbiamo potuto apprezzarne l’anima: il messaggio sociale e politico, l’ironia, il garbo. Gli stessi titoli dei brani, molto originali (I – POD, YOU TUBE, FACE BOOK, LOW COST, OUTLET, I-KEA, GRANDE FRATELLO…), li abbiamo capiti poco. Certo, abbiamo sorriso. Eppure sottintendevano discorsi di globalizzazione, di strumentalizzazione della cultura, addirittura di pericoli di rincoglionimento collettivo da eccessive dosi di commercio. Quindi applausi non vigorosi, sulla stima. Raf Ferrari è fresco di Palazzina: anche stasera niente piano vero, la solita onesta tastierina-surrogato digitale (senza occhiali da sole appoggiati, stavolta sarebbero ruzzolati a terra). Andrea Bonioli bravo quanto discreto, pure ottimo autore. Con l’altro Andrea al contrabbasso e Villari ai fiati ecco una formazione poco appariscente, ma di sostanza. Questo è quello che è apparso, nel cupo Auditorium.

Il disco invece è molto di più (normalmente succede il contrario, si apprezza meglio il live), e rende giustizia. Fiutate già nel concerto, nel disco le godi meglio le soavi tracce di Bruno Martino (GRANDE FRATELLO), di Bennato (YOU TUBE), di Petrucciani (I-POD), di Benny Goodman, di Ludovico Einaudi… Trame musicali lineari, piacevoli, orecchiabili. Quasi da film. Bei lenti. E dunque, nonostante l’Auditorium, evviva le bacchette rosse di Andrea!

30. 8. 2012 Giorgio Camaioni www.faxivostri.wordpress.com





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