
Oggetto recensito:
MOVIE EMERGENCY
Ritrovarsi senza cinema è come ritrovarsi senza ospedale. Nessuno che ti curi più dalle ferite della tv, dal massacro delle elezioni, dalle cluster bomb della bassa politica, dalle granate del calcio, dalle mine antiuomo del bigottismo pretigno. Anche qua da noi come a Kabul è successo [apparentemente] all’improvviso, ma questa guerra –preventiva - si combatte ormai da anni: via il Pomponi, via il Calabresi… Da ultimo, i feriti del centro-città, ragazzi adulti anziani, si curavano tutti al Cinema-dopolavoro-Delle Palme. Ma erano (eravamo) sempre meno, i paganti. Anche i film non erano granchè. Quelli delle folle oceaniche se li accaparravano le agghiaccianti multisale di periferia. Quelli buoni o rari non venivano più: erano “contatti opinabili”, “esempi pericolosi”, stridenti importuni contributi alla feroce incultura compra-consuma-e-getta.
Fino alla improvvisa “messa in scena”: nel cinema, nascoste tra le poltroncine, avrebbero trovato 4 lattine di birra estera (pericolose benché sigillate) e 2 cartoni di popcorn in procinto di esplodere. Terrorismo! Di conseguenza: pellicole sequestrate, personale licenziato e imposizione di chiusura a breve, per motivi di sicurezza . Niente testimoni, ma qualcuno “avrebbe confessato”…
Al Comune dice che non sapevano niente, l’hanno saputo dai giornali a frittata fatta (e ai giornali l’ha detto la maschera del cinema). Le autorità nostrane, bisogna dire, non hanno calcisticamente esternato come franchinofrattini e folgorinolarussa. Da noi dice che studieranno la faccenda…che scriveranno…che negozieranno una soluzione…. edilizia. Roba che dal Cinema Delle Palme ricaveranno l’ennesima nidiata di negozi (scommettiamo?) e saranno tutti contenti. Anche le associazioni culturali - diverse decine tra città e dintorni - che all’annunciata chiusura dell’ultimo cinema in città (!) non hanno alzato sopracciglio. Distratte? Prudenti? Lungimiranti? Paurose? O fiancheggiatrici di qualcuno, in questa perdente “guerra dei cinema”?
Certo che, da subito, chi ci rimette siamo noi. Sballottolati in questa incomprensibile carneficina, in piena “emergenza-cinema”, chiusa la nostra ultima “sala di rianimazione”, non sapremo più dove farci curare. Per noi lo sgangherato “Delle Palme”, alias dopolavoro per chi ci era anche cresciuto, era davvero istituzione umanitaria… Quanto vorremmo che fosse una bufala, invece che un complotto.
S.Benedeto del Tronto 14. 4. ‘10 Giorgio Camaioni
Commenti
Invia nuovo commento