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Oggetto recensito:
MENO ELETTORI, MENO ELETTI
di: Giorgio Camaioni




MENO ELETTORI, MENO ELETTI

Non ci sono più le elezioni di una volta. Si andava al seggio come a messa, in gruppo, ben vestiti, sorridenti, salutando. Un po’ emozionati. S’incontravano i vicini. Si votava senza stress, chiacchierando piano, anzi se c’era un po’ di fila era quasi più piacevole. Si indugiava. Nei seggi delle scuole si vedevano anziani lenti, accompagnati sotto braccio. Al pomeriggio s’andava al cinema, o al lungomare, così capitava d’incontrarsi ancora – Sci vutate? So' vutate, so' vutate!... - Alla radio, che in quei giorni stava più accesa, una voce maschile annunciava, ma seria, che i votanti erano tanti, spesso quasi il 90%. Tutti quelli con le gambe, insomma. Era normale. Fu così per tanto tempo, fino a quando ci fu la Fiat 127. Poi, inesorabilmente, ci stranimmo un po’ tutti. Oggi lo vediamo com’è: a votare non ci si va più.

Faccio una proposta, forse non è originale, magari l’hanno fatta anche altri:

MENO ELETTORI, MENO ELETTI

Nelle Marche, per esempio: non è normale né giusto che siano eletti sempre e comunque 43 consiglieri (compreso il governatore), come se la percentuale dei votanti fosse “alta”, come una volta. Non lo meritano. Oggi, che a votare c’è andato appena il 62,8% degli aventi diritto ( alla fine i conti li faranno circa sul 50%! ), si sarebbero dovuti eleggere meno consiglieri. In proporzione al calo dei votanti, quindi, non si dovevano eleggere 43 consiglieri regionali, ma solo 30 (governatore compreso). 13 consiglieri in meno.

Più elettori, più eletti. Meno elettori, meno eletti. Elementare, Watson.

No?

30. 3. ’10 Giorgio Camaioni





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