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Oggetto recensito:
LE DONNE DI KUROSAWA
di: Paola Di Giuseppe




“Dostoevskij sarebbe incapace di vivere con le sue eroine come fa Tolstoj con le sue, le eroine lo interessano solo in funzione dell’uomo” Nicolas Berdiaev L'Esprit de Dostoïevskij (1921) Proviamo a verificare se e quanto questa constatazione possa applicarsi anche all’antropologia di Kurosawa, grande cultore della narrativa russa e in particolare affascinato da Dostoïevskij. Possiamo affermare che per il grande regista giapponese “l’anima umana è prima di tutto il principio maschile”, come dice Berdiaev parlando dello scrittore russo? Le co-protagoniste dei film elencati sembrerebbero smentire questo principio piuttosto manicheo. Nel mondo di Kurosawa c’è posto per tutti, la profondità d’indagine dell’animo umano in lui è troppo ampia e profonda per escludere quello che Rilke chiamò lo “….splendido spazio del cuore” femminile. Spesso, anzi, la presenza femminile è il reagente che apre sviluppi, in bene o in male, all’azione (Il trono di sangue), modifica significativamente percorsi di vita (L’idiota), dà carica nuova e inaspettata al lento sprofondare verso il nulla (Vivere), introduce nello spazio filmico cromatismi di grande suggestione visiva ( il velo di Masago in Rashomon) che così bene rappresentano naturali proiezioni del Kurosawa pittore. L’inquietudine di Kurosawa nell’esplorare il mondo non poteva fermarsi di fronte a nessuno steccato. Come le eroine di Euripide, il tragico che meglio di altri conobbe le profondità dell’animo femminile, eppure figlio di una società che escluse le donne da ogni simposio, così le donne di Kurosawa portano nei suoi drammi “infinita compassione e partecipazione al dolore del vivere”(D.Del Corno, Letteratura greca). Nella sua Autobiografia il regista afferma “Non ci sono molti personaggi femminili nei miei film, perché mi trovo più a mio agio con quelli maschili, ecco tutto. Anche le donne dei miei film hanno un carattere forte, come gli uomini. Io amo le cose estreme,non mi piacciono le vie intermedie”. Sembra che stia parlando di qualcosa di diverso da quello che è il naturale mondo delle donne? FILMOGRAFIA ESEMPLARE: L’IDIOTA:Taeko ha gli occhi del condannato a morte “Tu hai sofferto troppo, al punto di sentirti in colpa se non soffri”.Ayako, i suoi sguardi, i suoi silenzi di fronte a chi si ostina a chiamare “idiota” quell’uomo “assolutamente buono” VIVERE:La giovane, vitale, spensierata Toyo farà scoprire al vecchio, disperato Watanaba il senso della vita. Rosebud stavolta sarà il coniglietto meccanico di péluche RAN:Kaede non conosce pietà né follia. Vive e opera assetata di vendetta, spietata e determinata fino alla tremenda fine. IL TRONO DI SANGUE:Asaji, immobile, lunare “Prendi il trono, è tuo, è questo che ripetono le loro voci. Senza ambizione un uomo non è un uomo”. Una Lady Macbeth che aspetta un figlio. Nascerà morto. DODES‘KA-DEN:Katsuko, schiava, violentata,non riesce a sopportare che quel ragazzo possa dimenticarla….. I SETTE SAMURAI:la piccola Shino ha dovuto sacrificare i suoi bei capelli lunghi e il padre furioso la trascinerà a terra per tutto il paese, ma l’amore per il giovane samurai Katsushiro trionferà.





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