
Oggetto recensito:
Invece di togliere la CONCORDIA tolgono la scultura
http://www.youtube.com/watch?v=jHx3pDuJp1U http://www.rivieraoggi.it/2012/10/07/151817/isola-del-g.iglio-e-di-teodo... http://www.ilrestodelcarlino.it/ascoli/provincia/2012/10/07/783102-miste... http://news.centrodiascolto.it/video/tg5/2012-10-07/cultura-e-spettacolo...
Su uno scoglio di Punta Gabbianara al Giglio, davanti alla pallida CONCORDIA che da quasi un anno dorme in acqua su un fianco come una balena morta, il 3 ottobre improvvisamente compare solitario un fiabesco albero d’acciaio. Tutto verde. Alto circa 6 metri, pesante una tonnellata, con 32 rami, ognuno con un nome. Assemblato e “piantumato”, di notte, con estrema professionalità da un’equipe di 6 persone venute da fuori, guanti tecnici - caschetto di sicurezza - giubbotti rifrangenti. Gesti e tempi calcolati. Eseguono puliscono fotografano e spariscono. Come marziani.
Al risveglio, avvertito da qualche suddito, Sergio Ortelli sindaco del Giglio inorridisce d’istinto. Non capisce. Con pazienza glielo spiegano che si tratta di un’opera d’arte, di una scultura, inoffensiva e neanche oziosa tra l’altro. Macchè. Chi è stato, come hanno osato, penetrare senza permesso in un’area sorvegliata e protetta (!?), questa è una volgare “bravata”, li denuncio, li querelo, li sbatto dentro, il Giglio è mio, anzi quello è uno spazio privato, addirittura di Matilde di Canossa (sic). [forse degli eredi, sennò la vecchia oggi avrebbe 500 anni…] Via! Smontate quella specie di albero! Toglietelo da lì! Grr! Presto! Grrr! Fatto: il “nostro” bravo Campanelli, persona mite ed educata, torna indietro con i suoi amici, spiega - inutilmente - smonta, si scusa, pulisce e va via. Chissà se basterà, potrebbero chiedergli pure i danni (!), condannarlo per intralcio alle costose operazioni di perditempo sulla nave, per travestimenti non autorizzati, per abuso d’arte, per divieto di sosta… I sindaci hanno molti poteri, che dovrebbero usare con intelligenza invece di coprirsi di ridicolo, come è successo al sindaco del Giglio. Ascolta, Sergio Ortelli: ma non dovresti ringraziarlo il Campanelli, che invece di cavarsela con un grosso cero da 10 euro alla madonna o con un viaggetto a Lourdes (per essere miracolosamente scampato con la sua famiglia al naufragio della Concordia) compra una tonnellata di ferro, la lavora, la trasforma, la vernicia, la trasporta e te la monta “a casa tua”, davanti a quel misfatto in cui forse anche tu hai una parte di responsabilità? Quell’albero, bello, con un alto significato, stava avvitato su uno scoglio qualsiasi, non disturbava, incitava idee emozioni ricordi pensieri… era arte. Faceva pure paesaggio. Gratis. Capisci sindaco? E Teodosio te ne avrebbe poi portato un altro ancora più grande, per la piazza del paese, o per il municipio, se ti fosse piaciuto. Tanto zelo per estirpare una scultura quando, visti i fatti, sembra che tu t’impegni poco o niente per liberarti della carcassa di una navona, che sta arrugginendo pure le budella dell’isola.
Avresti dovuto cercarlo, abbracciarlo e pagarlo, un Campanelli. Magari, invece, tolleri ancora gli stupidi “inchini” delle navi da crociera; e forse prima addirittura li raccomandavi, per far pubblicità al tuo feudo. Far la voce grossa con un artista… Che decadenza…
8. 11. 2012 Giorgio Camaioni faxivostri.wordpress.com
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