
Oggetto recensito:
Il LAMENTO DEL PREPUZIO di Shalom Auslander
Edizioni Guanda 2009
“Ho scoperto che c’è una cosa su cui la maggior parte delle persone religiose si trova d’accordo, che si tratti di ebrei, cristiani o musulmani, ed è che se dopo le presentazioni inizi una breve conversazione e dici per esempio: “Dio è uno stronzo” tendono a reagire male. Cosa che io trovo sorprendente. Perché sono loro che me l’hanno detto. Mi hanno raccontato tutto di lui: le inondazioni, le statue di sale, le uccisioni, i massacri; che Lui è facile all’ira eppure pieno di misericordia, che è superbo ma indulgente, che perde le eterne staffe con regolarità preoccupante…insomma che in soldoni è uno stronzo. E io ci ho creduto. Ci credo ancora. Quindi Dio, ti prego, non uccidere mia moglie a causa di questo libro. Non uccidere mio figlio e non uccidere i miei cani (…).Dopotutto è solo un libro, cazzo. Scusa.” Shalom Auslander è cresciuto in una comunità ebrea ortodossa nello stato di New York e all’età di otto anni ha già imparato dodici nomi diversi per chiamare Dio, senza contare Quello che non deve mai essere pronunciato. Partecipa diligentemente alle gare di Benedizioni Celesti indette dal rabbino Khan e recita a memoria tutte le formule di base per il cibo, comprese mezonos e shehakol per gli spaghetti con le polpette. Per assecondare l’isteria di sua madre e la furia alcolica di suo padre si improvvisa imitatore di Nixon, rispetta lo Shabbat e non fa più di quattro passi senza la yarmulke sul capo per non commettere peccato mortale. Questo fino al momento in cui, durante la storia di Adamo ed Eva, Shalom non scopre che il Guardiano del Mondo è anche Nostro Padre che è nei Cieli. Rabbrividendo quel giorno si chiede se anche Lui giri per casa in mutande e abbia il pugno grosso come una casa. A partire da questo momento Shalom bambino inizia un dialogo personale con Dio fatto di sfide, gestacci, preghiere e assoluzioni, che sfocerà nella divertente paranoia del “pick-and-roll” divino del Shalom adulto. Tra riti scaramantici per le vittorie degli Yankees da una parte e i bluff a poker del Signore dall’altra, il confronto impari tra i due raggiunge il suo momento cruciale quando l’ uomo e la moglie Orli devono decidere se far circoncidere o meno loro figlio. Sebbene sia meglio non provocarLo, Shalom Auslander mette in gioco tutta la sua umanità sulla scacchiera di Dio, cosciente che il rischio di uno scacco matto Supremo potrebbe essere più che probabile. Sarebbe proprio da Lui.
Per il momento Shalom è salvo e sembra che persino alcune importanti testate giornalistiche osino sfidare la rabbia del Dio degli Ebrei: il New York Times, incurante del pericolo, evidenzia che “trattare con umorismo e spietata ironia i temi più personali non è da tutti”, mentre il Los Angeles Times bypassa il Giudizio Universale sostenendo che Auslander sia da annoverare tra quegli “scrittori del calibro di Groucho Marx, outsider che incidono la società con il bisturi dell’ironia per evidenziarne l’aspetto ridicolo”. Pertanto se l’hanno fatto loro, cari lettori di Giudizio Universale, rischio anch’io la mia incolumità consigliandovi caldamente questo libro irriverente, infatti “questo libro probabilmente farà arrabbiare Dio, ma io mi sono divertito moltissimo” [Tom Perrotta]. E come lui anche io.Buona lettura! C.S
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