• Seguici su:



Oggetto recensito:
IL BORDEAUX DI PAOLO CONTE
di: Giorgio Camaioni




IL BORDEAUX DI PAOLO CONTE

Non l'hanno convinto neanche per la pubblicità, a bersi un Rosso Piceno (Superiore o no) al posto del fido Bordeaux. Questa l'unica "notizia" delle prolungate stucchevoli cronache preventive dell'evento di stasera: Paolo Conte in concerto ad Ascoli, in Piazza del Popolo. Oltre alle cifre del costo dei tre tipi di biglietti, ripetute fino alla nausea, per convincere che per un mito così ci si può anche svenare. Certo, Paolo Conte non ha prezzo, ma stasera non ci vado. E mi piace pensare, se lo conosco un po', che anche Lui con una smorfia mi direbbe che faccio bene.

Tornando alle cronache preventive. Possibile che lo si debba presentare sempre come tutti l'hanno sempre presentato? Come se fosse un Ligabue qualsiasi? Che tedio. Che baraccone. Il signore strano di Asti che piace tanto ai francesi-che-s'incazzano, che suona coi bravi musicisti e giù i nomi che la pagina si riempie, che mescola tango jazz e swing, che parla di sudamerica e non c'è mai stato, che ogni tanto passa dal piano al kazoo che è tanto buffo, e il fratello Giorgio meno famoso e l'avvocato non lo fa più e Ares Tavolazzi che non c'è e l'età che non conta e, a seconda dello spazio, giù titoli srotolati non come di un film la pellicola ma come un rosario alla messa. Qui i giornalisti si superano: anche senza prima telefonarsi riescono quasi a non mettere gli stessi, del resto sono centinaia, quindi per una volta non si copiano.

Resta qualcosa di questi osanna preventivi? Nulla. Pompano solo l'evento. Incensano Ascoli che è-stata-capace, che ha-fortemente-voluto-una-delle-rare-date-italiane-dei-concerti-dell'avvocato-di- Asti. Bisogna riempire la piazza, fare reddito, fare cifra, ics mila biglietti, gente da tutt' Italia, pure da Napoli. E dopo che diranno? Lo stesso: che la piazza era stracolma, che lui ha suonato e cantato come non mai, che ha commosso, che è piaciuto al popolo come alle autorità non paganti delle prime file (che non mancheranno di esternare), che gli hanno chiesto Bartali e lui l'ha fatta, e le stelle del jazz e le donne che non lo capiscono (il jazz) e poi Genova... i soliti pezzi, e lui con l'inimitabile aria sorniona... Il vuoto. Come sempre nei concerti di piazza, che per me non dovrebbero esistere.

Possibile, non un commentatore che si sforzi d'indagare nell' incomparabile sua produzione di quest'ultimo decennio, davvero anni luce lontana dal 12 marzo '85 del parigino Theatre de la Ville, praticamente un altro Conte, rinato dal primo e più del primo unico e irripetibile? Possibile, non un giornalista che azzardi analisi o semplicemente dica non capisco? Non uno che vada oltre il "perchè Nelson?"... sì vabbè il cane... Senza avere la minima idea che dentro c'è una evoluzione che andrebbe scavata, studiata, gustata, comunicata. Invece: le solite domande, quando il prossimo disco... E lui che ti guarda con quella faccia un po' così e l'espressione un po' così. Insomma, anche se non lo si può portare neanche al Meletti che non c'è più - brava Ascoli, l'Unesco ti aspetta, per prenderti a sberle - Conte merita davvero domande diverse! Magari lui non risponderebbe o eluderebbe, garbato e con classe come sempre. Educato ti direbbe che Ascoli è bella, cosa gli costa. Che anche il Rosso Piceno è buono, sì sì, ma datemi un bicchiere di Bordeaux...

27. 8. '11 Giorgio Camaioni www.faxivostri.wordpress.com





0





Commenti

Invia nuovo commento

Il contenuto di questo campo è privato e non verrà mostrato pubblicamente.
CAPTCHA
Questa domanda serve a verificare che il form non venga inviato da procedure automatizzate
Image CAPTCHA
Enter the characters (without spaces) shown in the image.