
Oggetto recensito:
I FUCILIERI DI DIO E DUE PICCOLI INDIANI
La storia è semplice. Due insignificanti piccoli indiani, a pesca sulla loro barca nell’Oceano Indiano, vengono - chissà come - scambiati per pirati del mare da due italici fucilieri che subito, con zelo, BANG BANG. Ma quelli li inguaiano, perché ti vanno a morire apposta. Che iella! Così, invece di elogi e promozioni in patria, li aspetta il processo in trasferta e i nostri vanno in galera in India. Laggiù son fatti così. E qui parte l’incredibile telenovela di corpose licenze-premio natalizie ed elettorali (chi avranno votato?...) e confortevoli voli a spese dello Stato, cauzioni, impegni d’onore, solenni dichiarazioni d’onestà e mano sul cuore, incontri e omaggi ai massimi livelli istituzionali. E abbracci e interviste e televisioni, e loro sempre inseparabili come fratelli siamesi, in divise luccicanti d’oro da simil-ammiragli o inamidati nell’elegantissimo grigio metallizzato se in borghese. Sono come figli nostri, figli d’Italia (potrebbe essere il nome di un nuovo partito…), sono belli sono sani sono militari, senza grilli per la testa… e sanno sparare bene. Fanno i fucilieri, il mestiere del futuro. Così noi tutti ci prendiamo a cuore la faccenda, anche sul lungomare e al palazzo comunale di San Benedetto del Tronto hanno campeggiato per mesi gli striscioni A CASA I MARO’. Sono eroi, ci mancherebbe. Se li mettevano in lista - qualche genio l’aveva proposto - il PDL vinceva le elezioni. Ma che vogliono ‘sti indiani, ‘sti quasi selvaggi che vivono con le mucche che noi invece ce le mangiamo, che ne sanno loro di democrazia …
Facile non è stato, ma dai oggi e dai domani i nostri a casa sono tornati. Definitivamente. Con una furbata, mbè? Noi ce ne fottiamo di certi impegni, noi siamo noi e voi non siete un cazzo, noi siamo l’Italia, la Grande Nazione, il Grande Paese esemplare e civile. Mica l’India. E loro, i Fucilieri di Dio, contenti e commossi, che ringraziano alla tivvù tutti gli italiani (non me, spero, prego cancellarmi dalla lista). Sobri, Monti-style, anche davanti ai microfoni e alle telecamere. Chissà che addestramento, per reagire così composti e sereni senza esultanze e capriole alla napoletana. Semplicemente: “Siamo contenti e ansiosi di tornare a fare il nostro lavoro”.
E no, eh, non sia mai! Se escono anche solo in Adriatico, roba che t’accoppano qualche povero pescatore, un bagnante sul pattino, dei sub tra le scogliere. Certo avranno sempre ragione loro, diranno che han visto male, c’è tutta ‘sta uveite contagiosa in giro… Per il processo, campa cavallo. Nel frattempo, vacanze, premi, promozioni, interviste e viaggi. Dappertutto meno che in India, si capisce. Mica puoi avere tutto dalla vita.
13. 3. 2013 Giorgio Camaioni faxivostri.wordpress.com
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