
Oggetto recensito:
I CONCERTI DEL MATTINO [ “BALCANICO GIPSY JAZZ” - 2. 12. ’12 h11 circa (ascolto libero) - Viale S. Moretti, San Benedetto del Tronto ]
Quando in una mediamente fredda mattina d’inverno, attorno ad una improbabile e improvvisata band, involontari spettatori (poco paganti) si dispongono spontaneamente a semicerchio e ci restano, senza scappare subito, vuol dire che ne vale la pena. Quando poi l’evento coincide con le “primarie” del PD, e quindi tutti dovrebbero essere giustamente ansiosi e frettolosi nello slancio di partecipazione democratica pure col l’obolo obbligatorio di 2 euro (per evitare all’amato partito il dissesto finanziario), il sacrificio è commovente. E’ successo. Evidentemente i “Concerti del Mattino” non sono solo quelli di RADIO 3.
I cinque col giubbotto sono di Bucarest e si vede. Faticati strumenti da viaggio, borsoni e vissuti zaini per quinte di palcoscenico open, per musica balcanica varia in chiave jazz, in ossequio al nome. Suonano però anche noti brani occidentali e tradizionali, reinterpretati secondo l’indole e la cultura nomadi. Operazioni così non è detto riescano sempre, il pubblico (pagante o meno) talvolta non gradisce lo “stravolgimento” di musiche che conosce e apprezza per come sono state sempre eseguite. Soprattutto quando si va ben oltre il semplice arrangiamento, o si adoperano strumenti rimediati e limitati, con impianti di amplificazione rudimentali o inesistenti. Qui però tutto funziona a meraviglia, al punto che questi qua vendono pure tutti i cd che si sono portati con sé. Sono contento per loro, si sono guadagnati la giornata. Se lo meritano.
Si vede, che suonano in automatico e senza stress, anche quando i pezzi sono difficilotti, o la velocità, forse esagerata, complica l’esecuzione. Tra i cinque spicca l’esuberanza del clarinetto: un fiume di note di eccellente qualità artistica, peccato che nel cd al suo posto ci sia solo un’onesta fisarmonica. Ottimo il chitarrista-cantante, grande produttore di accordi non convenzionali. Quadrato il batterista (pur con piatti e tamburi al minimo), non fa una piega, anzi va come un treno. E perfetto il contrabasso, che fa da collante, “riempie”, non disdegnando contrappunti agili e piacevolissimi. Il quinto uomo (addetto alle “pubbliche relazioni” di piazza: presentazione, illustrazione, vendita cd…), con solo un tamburello, non è meno bravo degli altri, tanto che in qualsiasi momento può fare il jolly: per es. in “My Way”, quando si scambia al volo col contrabbassista (che quindi diventa tamburellista), neanche Frank Sinatra se ne sarebbe accorto.
Insomma, bravi simpatici ed educati. Senso dello spettacolo, fiuto artistico, sintonia col pubblico. Sfortunati solo a capitare qua il giorno delle “primarie” del PD. In un altro momento avrebbero accattato molte più monete da 2 euro, che invece sono andate sprecate per i Bersani e i Renzi. Che figurati se lo pensano, il jazz balcanico, suonato da zingari…
3. 12. 2012 Giorgio Camaioni faxivostri.wordpress.com
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