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Oggetto recensito:
"Fratellanza" di Nicolò Donato
di: Davide Steccanella




Occasione forse semi-mancata ma pur sempre meritevole questa pellicola abbastanza originale che affronta il problema del coming out gay in una comunità danese di fanatici e un pò patetici neo-nazisti che ricordano alquanto la nostrana lega. Il titolo gioca sul doppio senso del rapporto che lega gli adepti di questa sorta di setta un tantino avulsa in un paese che si fonda sulla assoluta tolleranza, e quello più intimo che si crea tra un neo-iscritto cacciato dall'esercito per sospetta omosessualità ed il suo mentore incaricato dal capo di trasmettergli valori ed usi del gruppo. La dinamica tra i due protagonisti (entrambi molto bravi e diversamente espressivi) ricorda quella del celebrato Brokeback mountain sostituendo alle vallate del Montana il lago freddo del nord, mentre il personaggio (decisivo) del fratello disadattato pare una citazione di American History X. I principali meriti di questo film a mio parere sono tre ossia l'avere trattato con estrema compostezza una tematica che poteva prestarsi a facili banalizzazioni stereotipe, la recitazione essenziale ma estremamente verosimile dei due protagonisti (fatto non così usuale basti pensare al pessimo Preziosi del recente Ozpeteck) ed il finale da un certo punto in poi davvero a sorpresa e che probabilmente da solo merita la visione. Presentato con discreto successo alla recente Mostra di Roma surclassa in ogni caso l'assurdamente sopravvalutato Uomo single dello stilista Ford che tanti immeritati successi seppe mietere alla precedente e più paludata mostra veneziana





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