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Oggetto recensito:
Fontana di colori
di: Giorgio Camaioni




Fontana di colori

[Lito Fontana (Trombone / Bombardino) & Fausto Quintabà (Piano) in concerto - 25 / 7 / '12 h 21.30 - Palazzina Azzurra - S.Benedetto Tr.]

Spumeggiante Lito, ieri sera. Ma io conservo il ricordo di un suo concerto di molti anni fa (con quelli che sarebbero poi diventati i "Trombonisti Italiani") alla Piscina Comunale, il traballante palco sui blocchi di partenza pericolosamente a sbalzo sull'acqua e noi quindici spettatori arrampicati sulle gradinate, quando con emozione e timore ci raccontava della sua fresca (av)ventura in Austria, per farsi una strada, tra mille vicissitudini. Così come mi torna sempre in mente, dolcissima e malinconica, la "Ricostruzione del Mocambo" (1975) di Paolo Conte: lui che convive con un'austriaca, che ha comprato un tinello marron, che parla male il tedesco, scusa, pardon... Quello struggente assolo di sax, che spesso immagino più come assolo di trombone...

Ce l'ha fatta, Lito. Oggi è un grande musicista. Pare anche più giovane. Torna ogni tanto tra noi, con la sua bella famiglia: altro che "per ricaricarsi le pile", come dice sempre, in realtà le ricarica a noi; noi sì, piombati nel gorgo perfido dove decenni fa anche lui stava perdendosi, tra la Banda di San Benedetto e quella di Porto San Giorgio. Ed è bello che si sia portato ieri sera in concerto l'amico pianista, il trentaduenne Quintabà, che ripercorre oggi le sue stesse strade: di fatica, di solitudine e infine di successo. In questo caso dalla Sicilia ad Innsbruck.

Inimitabili le attenzioni di Lito anzi il suo amore, per il trombone che la leggendaria casa austriaca Schagerl gli ha costruito praticamente su misura, con quell'esclusivo vezzoso e inconfondibile "riccio" liberty nel baricentrico intrigo di tubi dorati, dove sta il suo cuore pulsante. Accorgimento tecnico che ne esalta ancor più il suono vellutato e potente, capace di farsi anche tromba, flicorno baritono e quasi sax. Ma pronto ad esplodere in cupo brontolio sincopato da tubi di scarico d'Harley-Davidson mod.Electra Glide d'antan. Sì, però è soprattutto questione di anima, di energia, di talento, di carattere e di dolcezza. Quelle sono di Lito.

Poi i colori. Di quel brano - belga o canadese o tedesco non ricordo - non occorreva neanche annunciare il titolo (Green-Red-Yellow, come un semaforo, eh eh), per davvero assaporare e vedere i colori in musica. Perchè tutta la serata è stata piena di colori e d'ottimismo, perchè tutto il repertorio è stato anche "cromaticamente" intonato. Buffe e inascoltate le paterne raccomandazioni di Lito: attenzione, questo pezzo è in tre tempi, come dire: pazientate con gli applausi, state calmi, non mettetevi ansia... Niente da fare, come non detto, applausi a raffica, ma ben più di tre volte! Lito e Quintabà sorridono... Non cresceremo mai? No, è che il "nostro" Lito Fontana ci sentiamo di applaudirlo sempre, anche quando non suona, quando parla a raffica (ormai con buffo accento tedesco), quando gira in bicicletta per il centro di San Benedetto orgoglioso e sereno come un fanciullo, con la sua bella signora "austriaca"...

26. 7. 2012 Giorgio Camaioni www.faxivostri.wordpress.com





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