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Oggetto recensito:
DICIANNOVE GABBIANI
di: Giorgio Camaioni




DICIANNOVE GABBIANI *

* [ “Paesaggi Acustici” Rassegna Internazionale di Musica per Organo 13. 7. ’10 h 21.15 Gionni Di Clemente / Alf Wilhelm Lundberg Chiesa di S. Rocco Ripatransone (AP) ]

Le due chitarre che usano di più hanno 18 corde in due (10 e 8). Anche le altre parcheggiate hanno un mucchio di corde, tutte ben più delle canoniche 6. Se esteticamente sembra la più “normale”, la “8 corde” del musicista norvegese è la più strana, per via dei tasti, alcuni a trapezio anziché rettangolari. Lui userà solo quella.

Una serata per sole chitarre in una rassegna internazionale di musica per organo [12.7 - 7.10], in chiesa ovvio. Più o meno: come vedere un organo a canne del ‘700 in una reboante discoteca sulla spiaggia, capisci subito che stai sognando.

Ma le sorprese non finiscono qui. A parte un lampo di Bach, che conosci per forza, e un doveroso omaggio a Grieg, che conosci un po’ meno, è tutto il resto del repertorio che è originalmente fuori dagli schemi. Almeno per noi piccoli uditori di provincia, capitati quassù per caso a cercare il fresco serale nelle vecchie chiese barocche. Né classica, né leggera, né folk, né pop, né jazz… Gustosamente un po’ di tutto, anche musica contemporanea, ma non quella da suicidio.

Magia in 18 corde, di due giovani strumentisti diversi in tutto, anche ad occhio… Eppure straordinariamente fusi insieme. L’ultimo brano si chiama “19 gabbiani”, e non sappiamo il perché. Certo, i gabbiani quasi mai volano in gruppi di sei, come le corde delle chitarre standard. Probabilmente, magari nel fiordo di Trondheim, volano in plotoni di 19.

Fuori dalla chiesa, stranamente, un bel vento. Piacevole e corroborante, come quello d’estate in Norvegia.

14. 7. ’10 Giorgio Camaioni





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