• Seguici su:



Oggetto recensito:
D'Auria per noi...
di: Giorgio Camaioni




D'Auria per noi...

[ "THE OLD FIVE SWINGERS plus Edy" 20. 5. '11 h 21.45 (circa) - CottonJazzClub Palafolli - Ascoli Piceno ]

... Per noi che stiamo in fondo alla campagna, e dovrei aggiungere "i due Massetti e Luzi e Mercuri " e nominerei così tutto il gruppo. Perchè mi vengono in mente le atmosfere di Paolo Conte, e le dolcezze dell'Harry's bar, e le stelle del jazz... all'ultimo concerto stagionale del CottonJazzClub. Tanto di quello swing da morire.

Formazione orchestrale "adulta" che torna insieme per "insopprimibile necessità interiore di fare musica", non per lavoro: il lavoro è stata altra cosa e diversa, nella vita degli argentei ragazzi. Che oggi tornano a fare swing per passione come fosse per contratto, ma che pure non s'accontentano di riprodurre le pietre miliari del jazz, le perle che tutti conosciamo, "semplicemente" in esecuzioni standard da professionisti. Già studiosi di swing, forse loro vi applicano la matematica: smontano e rimontano ogni pezzo nei minimi dettagli, s'inoltrano in calcoli acrobatici, modificano il tempo, la tonalità, trasformano le voci in strumenti... Alla fine deve tutto riportare. Senza errori. Con classe. (Scommetto che tagliuzzano anche gli spartiti).

Summertime in 6/8, Senza fine a swing (e tte pareva), Ma l'amore no velocissima, Guarda che luna in Mib, New York New York in La+, Bellezza in bicicletta in Fa (non in Sib!), più d'una decina di pezzi francesi inglesi americani degli anni '25 - '45 che se li scrivo vado in tilt con le lingue, la struggente Ritornerai del troppo presto dimenticato Bruno Lauzi... Il sax tenore Marcello Massetti - dagli improvvisi guizzi da mimo - con la fisarmonica del fratello, spesso sembrano un unico strumento (e quando gli tocca, il Bruno Massetti "svisa" come usava una volta, inventando e rischiando); poi l'affettuoso vibrafono cui ormai non s'accosta più nessuno; la batteria essenziale e squadrata di Luzi, senza fronzoli e piattame da scena; il pilastro Silvano D'Auria al pianoforte, che se fossi mr.Yamaha gli regalerei mezza fabbrica di Hamamatsu; il basso elettrico di Sergio D'Auria (quello con quella faccia un po' così, quell'espressione un po' così), inarrestabile come una locomotiva, implacabile come un diesel, preciso come uno svizzero, entusiasta come un ragazzo... infine Edy, bravissima vocalist di due-tre generazioni dopo, nipotina che sorridendo accudisce gli zii...

Suonano con eleganza e rigore, con affetto e senza stress, attraversando i "duemila enigmi del jazz" con leggerezza. Annunciando puntualmente ogni brano (autore, data, tonalità di esecuzione...), che fanno durare il giusto - il tempo dei vecchi dischi - senza buttarla per le lunghe con inutili e prevedibili assoli. Quindi applausi sobri, caldi, sinceri. Quante rarità.

It's wonderful, it's wonderful, it's wonderful ...

22. 5. '11 Giorgio Camaioni www.faxivostri.wordpress.com





0





Commenti

Invia nuovo commento

Il contenuto di questo campo è privato e non verrà mostrato pubblicamente.
CAPTCHA
Questa domanda serve a verificare che il form non venga inviato da procedure automatizzate
Image CAPTCHA
Enter the characters (without spaces) shown in the image.