
Oggetto recensito:
In vista della imminente inaugurazione scaligera volevo dare qualche suggerimento per un previo (o successivo) ascolto della popolare opera che, come noto, narra del tragico amore del soldato Don Josè per la gitana Carmen e che si conclude con il più brutale, e per certi aspetti più sensuale, omicidio per gelosia della storia dell’opera. Georges Bizet concepì il suo capolavoro nel 1875 per un piccolo Teatro con una piccola orchestra dando largo spazio ai recitativi parlati secondo l’alquanto sorvegliato gusto francese anche se la successiva tradizione esecutiva del novecento ha trasformato Carmen in una sorta di grande dramma pseudo-verista. La sensazionale Overture che riprende anche il celebre tema del Toreador è finita su molte suonerie dei cellulari e la Habanera di entrata della protagonista ha fatto da colonna sonora persino ad una pubblicità di detersivi mentre il cinema con Rosi si è impossessato della Carmen di Bizet esattamente come anni prima la rossa Rita Hayworth si era impossessata degli amori liberi di questa eroina. Punto di arrivo di ogni mezzo-soprano che si rispetti (la tessitura vocale di Carmen è ibrida giacchè insiste in più punti sulla zona centro-grave) il ruolo della protagonista è stato interpretato dalle più importanti cantanti del secolo cosiccome i due personaggi maschili antagonisti di Don Josè e di Escamillo sono stati appannaggio dei rispettivamente più celebrati tenori spinti e baritoni del nostro tempo. Nonostante tanta messe di fortuna, sia discografica che teatrale, ancora oggi sono due le edizioni consigliabili di Carmen ed entrambe, in singolare coincidenza, uscite sul mercato nel medesimo anno ovvero nel lontano 1963, ed entrambe, altra singolare coincidenza, con un soprano, anziché l’usuale mezzo-soprano, nel ruolo della protagonista. La celebre edizione RCA diretta da Herbert Von Karajan è un trionfo di colori sgargianti e sensuali essendo stata concepita per un quartetto di solisti dalla voce ricca e voluttuosa, in particolar modo nel duo principale formato dal soprano verdiano Leontyne Price (idolo incontrastato del Met di NY) e dal tenore eroico Franco Corelli cui si aggiunge una sensazionale giovane Mirella Freni nel ruolo di Micaela. La coeva edizione Emi diretta dal francese George Pretre, viceversa, appare il suo esatto contrario, in quanto molto più fredda e cerebrale, ma offre l’occasione per ascoltare in disco l’ultima grande creazione di Maria Callas la quale, senza averla mai interpretata in Teatro, sviscera, dal genio musicale quale era, in maniera una volta di più insuperabile, le tante e diverse sollecitazioni di Carmen che cessa di colpo di apparire la solita femmina verace dai facili costumi. Il resto del cast, va detto, è senza infamia e senza lode, ma la Carmen di Maria Callas ancora oggi mette i brividi all’ ascoltatore di tutte le età sia quando intona con accento disincantato e presago la seduttiva Seguidilla sia quando si inabissa in quel suo colore intubato, cupo e brunito della sua celebre voce nella straziante scena delle carte. Di rilievo anche il terzo e più “moderno” contributo discografico di Claudio Abbado che fissa nella edizione DG del 1977 la sua celebre edizione “mignon” che fece faville anche ad Edinburgo, con il mezzo-soprano spagnolo tutto stile Teresa Berganza e quello che a mio parere è stato il miglior Don Josè del dopoguerra, ovvero Placido Domingo, che io ebbi la fortuna di vedere in scena nella controversa inaugurazione scaligera del 1984 con la regia di Faggioni e che vedeva nel ruolo protagonista una ancora interessante, seppure vocalmente un tantino usurata, Shirley Verrett che pure era stata una grande Carmen negli anni d’oro. Per completezza oltre alle citate vanno ricordate, oltre alle “nostrane” Giulietta Simionato e Fiorenza Cossotto che rispettivamente negli anni cinquanta e settanta si distinsero alquanto nell’abusato ruolo di Carmen, anche i due mezzo Grace Bumbry e Elena Obratsowa, talentuosa russa da me ascoltata anni fa a Genova e protagonista di una interessante edizione diretta dal geniale Kleiber. Negli ultimi anni invece è subentrata, nella composizione dei cast, una certa quale tendenza a privilegiare l’aspetto fisico su quello squisitamente vocale, anche per le comprensibili esigenze commerciali di realizzare in contemporanea l’ennesimo DVD video, ragion per cui, volendo fornire qualche consiglio di solo ascolto, prima della prima, mi fermo qui.
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