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Oggetto recensito:
…dopo ”Ballarò” del 4. 5. ’10… Caro D’Alema ti scrivo
di: Giorgio Camaioni




…dopo ”Ballarò” del 4. 5. ’10…

Caro D’Alema ti scrivo:

“Vado a farmi fottere”

Così avresti dovuto dire, saccentino D’Alema. Invece di “distinguere” i barattoli di marmellata dove tu, Scajola e quasi tutti voi politici sguazzate impuniti, finchè qualcuno non vi pizzica col muso appiccicaticcio e le mani sporche.

Certo, ci sono barattoli di marmellata piccoli medi grandi e giganti, e gusti vari. Come, tra piccoli golosi e insaziabili sfondati, c’è chi s’accontenta dell’albicocca o della pesca, chi pretende gusti più esotici o esclusivi, chi va matto per altro… Basta che ci sia da acchiappare.

Poco fa, a Radio 3, il filosofo ricordava un siparietto tra Amendola-padre e Amendola-figlio: “…Figlio, non puoi salire con me su questa macchina, anche se sono di strada. Prendi il bus.. ”

Altri tempi. Altre persone. Altra moralità.

Come può esserci, moralmente, differenza tra il furbo politico ( TU ) che s’infila in un bello-comodo appartamento dello Stato “ad equo canone”, e il furbo ministro ( SCAJOLA ) che un pezzo d’appartamento (orribile, ma con vista-Colosseo) se-lo-fa-regalare-e-dice-che-non-lo-sa (!) ? ? ?

Politici, siete.

Che poi il giornalista con cui ti sei scazzato sia un (bravo) fetente non ci piove.

5. 5. ’10 Giorgio Camaioni





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