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Oggetto recensito:
“RUN, BABY, RUN”
di: Sara Di Giuseppe




[ Undici parlamentari italiani iscritti alla N.Y.C. Marathon ]

Un “nutrito drappello” di parlamentari italioti parteciperà alla N.Y.C. Marathon 2010. I cuori si aprono alla speranza: hai visto mai che ci rimangono? A New York City, intendo.

Al di là delle notizie ufficiali, infatti, si affacciano indiscrezioni non prive di credibilità. Che la partecipazione del Montecitorio Running Club alla maratona sia legata ad un “progetto di solidarietà a sostegno dei terremotati de L’Aquila”, per esempio: quale miglior solidarietà, verso gli aquilani e non solo, che starsene definitivamente oltreoceano? Inoltre ci sarà Lapo. Non il dotto camionista del Dottor Djembè, ma il dorato rampollo di preclari lombi: chi meglio di lui, nativo, potrà invogliare i parlamaratoneti a restarsene forever nella Grande Mela? Ma altri e più suggestivi scenari può evocare il difficile percorso dei nostri undici eroi, il prossimo 7 novembre. Già a metà strada, ad esempio, sul ponte di Queensborough, 40 metri e rotti sopra l’East River, il vento che soffia in diagonale rispetto al senso di corsa potrebbe involarne tre o quattro, tra i più leggerini e graciletti. Giù, nel fiume. Un tuffetto. Altri due o tre (tra i più prestanti…ma ce n’è?), comprata qualche escort in Central Park potrebbero trovare confortevole e definitiva ospitalità proprio all’uscita da questo, quando manca meno di un miglio all’arrivo: l’Hotel Plaza sta lì apposta. Una goduria, per loro; per noi di più, se ci restano. Senza contare che il fascino di Manhattan potrebbe già aver catturato alcuni altri - tra i più facoltosi, ma non è detto - spingendoli per l’occasione a comprarvi casa, cash & carry (o a farsela pagare da ignoti a propria insaputa). Per certi acquisti magari lì c’è la galera, e non ritornano. A questo punto, quota undici è ormai prossima. Il resto possono farlo the bedbugs, per gli amici - tout simplement - le cimici. Assediano N.Y. da mesi e, nonostante gli “exterminator” (agenti sterminatori) sono ovunque, case, alberghi, luoghi pubblici: particolarmente voraci - ha detto stamattina Radio 3 - quelle di Manhattan e dei quartieri residenziali lungo il percorso della maratona. Infestano vestiti, mutande, tute, scarpe da ginnastica, ogni cosa. Si annidano perfino nei libri, dove depositano le uova [ma i nostri non maneggiano questo pericoloso veicolo di contagio, azz, si salverebbero…]. Temibili succhiatrici di sangue umano, le americane cimici darebbero un contributo decisivo alla Causa “prosciugando” i parlamaratoneti non volati dal ponte, non schiantati sulle escort, o indecisi acquirenti di prestigiosi immobili…

Partiti: undici. Arrivati: nessuno. Ritornati: nessuno. Faremmo festa, alè!

27. 10. ’10 Sara Di Giuseppe

www.faxivostri.wordpress.com





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