
Oggetto recensito:
“CRAPA PELATA”
[ Cotton Jazz Club -THE BLUE DOLLS SHOW - 22.10.’10 h 21.45 Palafolli Ascoli Piceno ]
D’accordo loro sono bravissime, ma “Crapa Pelata” (il chitarrista Marco Parodi) forse di più. Lo chiamano così gli stessi suoi garbati colleghi musicisti, con tale affetto che dispiacerebbe anche a lui se gli rispuntassero i capelli. E’che fa la sua parte alla grande, in più “arrangia” per tutti, dà i compiti, controlla dall’angolo, dirige seduto senza enfasi, quieto, autorevole. Stasera lavora anche per il batterista che non c’è. Swing da dio. Il repertorio di quest’orchestra sincopata contempla appunto swing in tutte le salse, ma senza fronzoli. Dagli evergreen lenti ed orecchiabili che conosciamo tutti ma che non c’annoiano, ai più arrembanti: sempre in esecuzioni squadrate, matematiche, essenziali, rigorose, calcolate, scritte. Quando il ritmo sale nessuno si scompone, neanche quando battono il “record di velocità swing” nel formidabile pezzo “Crapa pelata”, il suo.
Sul palcoscenico del Palafolli sono in sei, sei strumenti di precisione, perchè non le chiamerei solo “voci” quelle delle tre elegantissime Blue Dolls. Piuttosto strumenti speciali ed unici, senza tasti o corde a vista, non di legno né di metallo, azzurri, morbidamente danzanti, e con tre tulipani. Tre corpi, tre bocche di uno strumento che non c’è, che inventano accordi e dissonanze penetranti o dolcissime su pezzi conosciuti che stasera riscopriamo come nuovi. Forse impossibili da riascoltare, a meno di inseguirle dopo chissà dove, le Blue Dolls, o di comprarne subito i CD (che per errore, ma va, ne hanno caricati troppi in macchina, e riportarseli fino a Torino si sciupano…). Tre ragazze di città di raro talento, ma chissà quanti studi e sacrifici. Potevano diventare veline o semplicemente famose con molta meno applicazione, invece di intestardirsi a confezionare questi rischiosi capolavori vocali, sono matte? Trio di voci femminili così non ce ne sono: l’indimenticato celebre Trio Lescano a cui si ispirano, e loro.
Repertorio d’antan, musiche swing degli anni ’30 – ’70, diviso in due parti: Trio Lescano, e non. Dolci ed eleganti sortilegi seguiti da imprevedibili fiammeggianti acrobazie moderniste strumentali e vocali. Lampi di jazz e di Bach. Sarà che sono fresco d’ascolto del Nelson di Paolo Conte, ma non ci sono lontananze. Affinità, piuttosto.
Buona la prima insomma, del nuovo programma del Cotton Jazz Club di Ascoli. Invece non è cambiato il familiare scatolone fatto teatro, con le scricchiolanti affettuose poltroncine in legno (meglio delle Frau dei nuovi teatri di plastica in giro per la provincia), gli anziani tendaggi rossi, l’arancio bizzarro delle pareti, il palco sobrio e mai accecante… Stai a tuo agio, tra pubblico affiatato e competente. Per l’occasione, in primo piano, tre microfoni old style dalla carrozzeria cromata a righe: un tocco rètro d’atmosfera e di classe per lo show delle Blue Dolls.
24. 10. ’10 Giorgio Camaioni www.faxivostri.wordpress.com
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